CANTI ILLIRICI 373 Per tempo tu m’eri fiorito, E così per tempo mi languì! — Poi trae il coltello dal cinto, 190 E dà a sè nel cuore: Morto cade allato al fratello suo. In Dalmazia la cantano con varietà, non di molte. Il minore fratello rimane in casa d’un anno. La madre colla conocchia e la destra mano gli compera, a lui cresciuto, un cavallo: ed egli al caffè si lamenta del non avere nè fratelli, e nemmeno sorelle, pel cui capo giurare. Quand’e’ va in cerca del fratello, e i banditi lo veggono salir la montagna, dice il fratello lor capo : Ne ubite konja ni junaka, Neg mu konju grivu raxexete. Non ammazzate il cavallo nè il giovanetto, Ma al cavallo la criniera strinate. Scrivo le varianti inedite, come documento di lingua. Istom oni tako besideci, U ta doba na kodju delja. Svi klekosce, u travu legosce: Iz travize oganj popustisce: Ne ubisce konja ni junaka, Neg mu konju grivu zapalisce. A kad vidi maleni Nikola Mah ui;ini (xalosna mu maika!), Pa ute?e kroz goru zelenu. Leti za nijm Milin arambasca : A kad vidi (usala mu ruka !) Da ce utec na konju delja, Eto junak puszi vatru dade. Ranjem Niko niz konjizza pade. K’njem dolerti Milin Arambasca. Pak je njemu tiho besjedio : Ej, Delio (xalosna ti maika !) Od kuda si, od koje li zemlje? I kogali kod dvora imadesc?