CANTI ILLIRICI 383 15 E al terzo la testa ardeva. E Maria all’Apostolo domanda: In che, Pietro, a Dio peccarono, Che penano a pene gravi? — Dirottelo, fiammante Maria! 20 A questo arde la rossa testa Chè questi non fece alla comare presenti: La comare a lui, que’ di Santo Giovanni, Ed egli a lei nè soldo nè danaro. A questo arde il destro braccio, 25 Chè con quello scannò le pecorelle erranti. A questo terzo il pie’ arde, Chè con esso percosse padre e madre. — Quelli passarono, innanzi procedettero, Ecco vedono due antichi vecchiardi: 30 Loro ardono e le barbe e le teste. Ora Maria all’Apostolo domanda: Di’, Pietro, in che peccarono? — Dirottelo, mia dolce sorella! Costoro eran giudici della terra, 35 Giudicarono de’ morti e de’ feriti. E nel comune sedettero a torto; (15) Anche qui la pena ineguale secondo la colpa, come in Dante è sovente ora espresso ora sottinteso. Inf., IX, XII, XXVIII, ed altrove. (18) Le solite domande di Dante : Inf. III, IV, V e sempre. (19) Inf., Ili ; Dicerolti molto breve. (21) Comare in italiano nome quasi di celia, a* Serbi rappresenta un vincolo religioso e più che fraterno. I presenti non erano a cupidigia, ma a testimonianza d’affetto. — Il negargli dunque era insieme avarizia e durezza di cuore e sconoscenza, e quasi irreligione. (27) Aen., VI [609] Pulsatusve parens. Dante non ha per questo peccato un proprio luogo nè tormento, come se consentisse al legislatore ateniese il quale non assegnò pena al parricidio siccome a misfatto creduto impossibile. Ma nel XII dell’Inferno tocca d’uno ucciso dal figliuolo, che, per rispetto al sacro nome, egli chiama figliastro. (28) Inf. XXXI : Noi procedemmo più avanti allotta. Altrove spesso. (33) Così Virgilio a Dante figliuolo; e Beatrice fratello. (34) Inf., XXIII : Da tua terra insieme presi... per conservar sua pace.