XVIII DISSERTAZIONE biam qui dimenticare l’inscrizione che [si soprapponeva anticamente sul cero pascale: essa marcava l’anno di Gesù Cristo, l’indizione e le altre note cronologiche, che erano proprie dell’anno in corso, come lo prova D. Mabil-lon con qualche esempio ( tìiplomaz. 1. II.c. 23. n. 8). Derivava forse da quest’inscrizione l’uso di cominciar l’anno a Pasqua. Non può precisarsi il tempo in cui tale usanza cominciato abbia a stabilirsi in Francia (i), ma sappiamo eh’essa durò sino all’editto di Carlo IX, bandito nel mese di gennaio i563. (V. S.), di cui l’articolo 3p ordina di segnare gli atti pubblici e privati cominciando l’anno dal i.° gennaio, ciò che venne confermato il 4 agosto successivo per mezzo della dichiarazione di colesto principe fiirmnta a Roussillon nel Delfi-nato (2). Non è che dopo una tal legge che si trova dell’uniformità nelle nostre date di Francia. Quanto ai tempi precedenti, nulla è più necessario, che di ben ricordare tutti questi diversi cominciamenti dell’anno, dei quali poc’anzi tenemmo discorso, e di un altro ancora di che parleremo un momento, e ch’è di un anno conseguenza in tal anno un mese di aprile compiuto, ed i due terzi di un altro mese di aprile. Avvi molt’atti colla data del mese di aprile di cote-st’anno, nei quali non vi è nulla che indichi s’essi furono emessi nel primo ovvero nel secondo di questi due mesi; sicché non può indovinarsi a quale dei due anni, se al i347 °PPure al i348 essi appartengano. (]) Si trovano delle vestigia di quest’usanza sino dal secolo VI, in quanto almeno riguarda l’anno ecclesiastico. Il Concilio di Tours tenuto nel 567, che marca ( Can. 18) la distribuzione dell’Offizio Divino durante il corso dell’ anno, termina a Pasqua siffatto compartimento. (2) Questa legge non fu adoltata dal parlamento di Parigi se non se ilei 1567. L’ ari. precedente non ebbe che 8 mesi e 17 giorni, dal 1 <4 aprile sino al 3i dicembre. La Chiesa di Beauvois andò ancor più a rilento , non avendo cominciato a conformarsi all’ordinanza di Roussillon che nel i58o. I paesi vicini della Francia praticarono' dietro il suo esempio, gli uni più presto, più lardi gli altri, la stessa riforma nel loro calendario. Nella Franca-contea da che comparve l'editto di Carlo IX, per fissare il primo d’anno, gli stati della provincia si volsero al parlamento di Dole, e nell’an. i566 ottennero un regolamento provvisorio conforme a tale editto; ciò che fu confermalo l’an. col mezzo di una dichiarazione di Filip- po II, (Chevalier, Hi st. de Poligni T. I. p. i58). Quest’ anno stesso 1575, il duca di Requesens governatore dei Paesi-Bassi ordinò con un affisso del 16 giugno, che l’anno comincierebbe dal primo di gennaio.