CXXIY DISSFIÌTAZIONE nito colla forza c a malgrado dei cittadini, venne a capo di farselo confermar dal senato e dal popolo romano, e fu allora in fatto che con pubblico decreto venne investito dell’impero col titolo di Augusto, e che pei concerti da lui presi col senato died’egli una vera consistenza a questa nuova spezie di governo. §. v. Dell5 Era dell’ Ascensione. L’Era dell’Ascensione non fu per quanto è a noi noto da altri impiegata se non se dall’autor della Cronica di Alessandria. Egli segna l’anno del martirio di s. Mena di Cotys nel modo seguente: Anno CCLF1I Domini in coelos assunifitionis ac iisdem Coss. (Tusco et Anulino) viartyrium subiit s. Menas Cotyacus Phrygiae salutaris civitate Atyr XV, ex ante diem idus novembris; ciò che equivale all’anno 2g5 della nostra Era volgare il 12 novembre. L’autore medesimo dà pure questa data del martirio di s. Gelasino Boufl’on anno CCLIX Domini in coelos assumptionis, ac iisdem supranominatis Coss. (Ma-ximiano Herculio Aug. V et Galeriano Maximiano Caesa-re II) marlyrio vitarn finivit sanctus Gelasinus in Helio-politarum urbe Libanensi; ciò che si rapporta all’anno dell’Era nostra volgare 297. §. VI. Dell’ Era degli Armeni. L’Era degli Armeni comincia l’anno di Gesù Cristo 55a, un martedì 9 luglio. Essa è l’epoca del Concilio di Tiben, in cui gli Armeni confermarono la condanna del Concilio di Calcedonia da essi già pronunziata l’anno 536 al Concilio di Thevis, e con ciò consumarono il loro scisma. Ecco quanto ne dice il Freret (Mem. de l’Acad. des B. L. T. XIX p. 85 ). » Gli Armeni al giorno d’oggi » si servono di un anno composto come quello degli anti-" chi Persiani^ di 12 mesi ciascuno di giorni 3o, e di 5