ao8 CRONOLOGIA STORICA cliio, urecchio e mano. Noi avremo sotto i nostri ocelli tutto il vostro paese e ci daremo ogni cura possibile per impedire che vi penetri qualche nemico, e in prova delle nostre soIlccitudiui dobbiamo informarvi che prima di venir qui detto abbiamo ad Onondio (i) nostro padre del Canada com’esso si chiama, che né egli nè altri del suo popolo attraverserà il nostro paese per molestare gl’ Inglesi nostri fratelli o inoltrarsi negli Stabilimenti che loro appartengono. Vi sono abbastanza luoghi in mare per battersi; colà potrà egli fare ciò che più gli piace, ma non soffriremo giammai che ponga piede sulle nostre terre per inferir danno ai nostri fratelli. Potete esser certo che sarà da noi posto in opera ogni mezzo per garantire l’esecuzione delle nostre promesse, e come pegno di sincerità vi presentiamo questa cintura di Wampurn (2). » Essa fu accolta con l’esclamazione yo-hah! 1746 ottobre. Mori in Inghilterra Gio. Penn in ¡stato nubile e lasciò le sue due azioni ossia la metà della Pensìlvania a suo fratello Tommaso che unitamente a Riccardo il più giovine divennero soli proprietarii della provincia. 1747. In quest’anno Giorgio Thomas si dimise dal governo che ritornò nel Consiglio, di cui era presidente Antonio Palmer. L’anno dopo, 1748, fu nominato governatore James Hamilton di Pensilvania, nel qual posto continuò sino al 1754 in cui ebbe per successore Roberto Hunter Morris di Nuova Jersey, figlio di Lerris Morris, stato governatore di quest’ ultima provincia. 1749. Nel corso della state giunsero nel porto di Filadelfia venticinque legni che trasportarono da circa dodicimila alemanni. 1750. In quest’anno passarono a stabilirsi in Pensilvania quattromilatrecentodiecisette alemanni non che circa mille tra Inglesi e Irlandesi (3). (1) Il governatore del Canada. (2) Holdens’ Fife ind. nations p. II, The Treaty ec. (3) Douglas, Suramary ec. II Art. Filadelfia. Cotesto autore fa notare che negli ultimi ventiquattr1 anni tanto forte fu l’emigrazione che la colonia potea divenire una colonia di stranieri, se la loro iniroduzione non fosse stata limitata da un alto della legislatura o del Parlamento britannico.