CANTI ILLIRICI Ovunque siede, per tutto bee vino, E sempre lavora a fabbricar liti. — Dicegli il Serbo Sire Stefano : 35 Dolce compare, Vucassino re: Quand’io infreno tutti i miei capitani, Per tutto in giro il mio impero, E tu non puoi quel ch’hai generato! Or raccomando il mio impero, 40 E raccomando tutte le mie città, E raccomando tutti i miei capitani Per tutto in giro il mio ’mpero; E raccomando il mio piccolo Urosio In culla, di quaranta dì. 45 Impera, compare, per sett’anni; L’ottavo cedi al mio Urosio. — Questo dice il Serbo re Stefano, Questo dice, e con la morte combatte : Ciò profferisce: lieve l’anima spira. 50....... Egl’impera sedici anni: Tale tirannide impose Che que’ che portavano (sudditi miseri!) Che portavano di seta vestimenti, 55 Or veston di rascia vestimenti. Il giovane Urosio di lignaggio signorile, Acquistò forza e senno : E chiama la vecchia sua madre : Madre mia, imperatrice Roscanda, 60 Dammi, madre, un tozzo del pane del padre. La vecchia madre a lui disse: (33) Ogradi. Più bello dell’italiano accattare. Tasso: fabbro di JGer. Lib., canto II, ottava 58]. (38) Mo’sc, invece di moxesc, come potes da potis es. (49) Qui manca anco nel testo del Vuk. (52) Zulum postavio. Violenza costituì: impose grave e salda.