50 CANTI ILLIRICI All’eroe il cuore scoppiò Dal dolore pe’ carnali fratelli: 190 Gli allentarono le bianche mani; E non può più tagliare: Ma caccia il cavai Giabucilo, Lo caccia collo stivale e lo sprone, Che voli alla città di Pirlitore. 195 Ma il cavallo volargli non può. Lui maledice Moncilo il capitano : Giabucilo! ti mangiassero i lupi! Per celia di qui volavamo Fuor di pericolo, così per bizza. 200 Oggi a me volare non vuoi! — Ma il cavallo a lui con nitrito risponde: Padrone, Moncilo capitano, Non mi maledire nè pingermi. Oggi volarti non posso. 205 Ammazzi Iddio Vidósava tua! Ella m’abbruciò l’ale: Quel che non potè col fuoco ardere, Quello sotto la cigna serrò forte. Or fuggi dove tu vuoi. — 210 Quand’udì questo, Moncilo il capitano, Versa lagrime dalla ardita faccia. Poi giù salta dal bianco cavallo: Fa tre salti, è alla città. (190) Malaksasce. MaXaxòvt»), ammollire. (191) Caedere. Ant. ancidere. (195) Cogniz. Cavalluccio: dim. come di compassione. (199) Biesti : vai rabbia : ma qui smania di fare il chiasso : come gl’italiani rabbia dicono brama viva. Così bizza (che anco nel suono somiglia) vale e ira e capriccio: onde il senso antico di bizzarro che valeva iracondo, e il moderno, che vale tutt’ altro. Così capriccio e raccapriccio. (201) Gniscom affine a hinnio: e nitrire è come frequentativo d}/tinnire. (213) Odskogi, desultat; scogi, saltai, dosfosi, adsultat (Che però non bene risponde). Diciamo proverbialmente: in tre salti.