286 CANTI ILLIRICI 60 E quante formiche per terra Tanta dicono la forza del Turco. Egli senza guaio, figliuolo, non passerà, Nè s’affronterà, figliuolo, col re a Cossovo. Voltò dalla via a manca, 65 E sulla nostra Bagna percosse; E Bagna, figliuolo, ti disertò, E con viva fiamma arse, E fin l’ultima pietra smosse: I fidi tuoi servi disperde, 70 La vecchia madre tua desolò, Sul cavallo le ossa le ammaccò; La fida tua moglie pigliò, La menò nella campagna di Cossovo: La moglie, la moglie tua, sotto la tenda. 75 E io, figliuolo, piango all’aperto; E tu bei vino a Cruscevo: Mal vino, e ultimo, beessi tu! — Or quando il bano la lettera lesse, Rammarico n’ebbe. 80 In viso egli è forte mesto: I neri mustacchi in su rizzò, I neri mustacchi caddero sulle spalle. In viso forte s’annuvolò : Pronte a dargli fuora le lagrime. 85 E lo vede il vecchio Bogdano, Vede il suocero la mattina per tempo: Balza Giugo come fiamma viva: (63) Ne smie s’ zarem. S’ affronterà: l’aggiungo io. (64) Okremici: intransitivo, come il nostro svoltare. Drumon è fyópog ; lievjem, laevus. (67) Pop alio : perussit. \ (68) Dalle fondamenta atterrò gli edifizii. (79) Muka, come doglia, può essere del corpo : xao è dell’animo. (87) Ogni affetto è ardore negli animi forti.