DELL’AMERICA 199 cane, l’Indie occidentali, l’Inghilterra, il Portogallo e la Spagna (1). Sino dal 1729 Tommaso Makin che compose in latino una descrizione della Pensilvania rappresenta i suoi coltivatori come nutriti e vestiti dei propri loro prodotti (2). iy3i. In un’opera in cui l’autore esamina l’importanza delle piantagioni britanniche in America, fa osservare che la Pensilvania senz’avere verun prodotto suo particolare e benché sia la più giovine delle colonie, conta maggior numero di abitanti bianchi del Maryland, della Virginia e Carolina, e attribuisce la causa del suo rapido incremento a queste tre circostanze: i.° alla buona condotta degli abitanti verso gl’indiani (era la sola colonia che permettesse ad un Indiano di far testimonianza contra un bianco); 2.0 ad essere mercè buone leggi garantite le proprietà agli abitanti; 3.° all’essenza dell’autorità ecclesiastica e alla libertà di culto accordata a tutte le sette religiose. Quanto ai prodotti ed al commercio della Pensilvania, ecco i particolari forniti dallo stesso autore. I principali articoli di esportazione consistevano in grani, farine, bue, porco, formaggio, cedro, pomi, pelliccerie, canapa, legna, medicamenti, un po’di tabacco, sevo, cera e candele composte da una specie di resina eh’ estraevasi da una qualità di mirto (3). Annualmente si costruiscono per vendere navigli della portata di duemila tonnellate, non compresi quelli impiegati dalla provincia che possono trasportare seimila tonnellate. La Pensilvania esportò in quest’anno perla Spagna e il Portogallo gran copia di grani; vi vendette i navigli e il loro carico, e col ricavo comperò pel consumo della provincia merci pel valore di centocinquantamila li- (1) Andersons’ Hist, of commerce III, 170. Prouds' Pensylv. lì, eh. 26. (2) In laudes Pensylvaniae poema 1729. Esuriens dulces epulas deprimit inemptas Et proprio restis valiere texta placet. Prouds1 PensyU. II, 36o-373. (3) Myrica cerifera L. Avvi di questa cera anche alla Cina.