254 CANTI ILLIRICI 155 Nutricò con polenda di sorgo: E anche sovente mi scongiurò, Ch’a nessuno io mai ceda il passo. — Quand’ode ciò il Prilipese Marco, E’ lascia allor ire la sua guerriera lancia, 160 Del suo destriero tra mezzo agli orecchi, A Musa nel forte petto. Musa col busdóvano la parò: Via da se la lancia respinse. Arresta la guerriera lancia sua 165 Per finire Craglievic Marco: Col busdóvano Marco la parò, La ruppe in tre pezzi. Trassero le spade temperate: L’un sull’altro impeto fecero. 170 Mena la spada Craglievic Marco, Musa il busdóvano oppon sotto; Rompegliela in tre pezzi. Poi trae la sua spada ratto, Per dare in Marco Craglievic: 175 Ma sottentra col busdóvano Marco, E gli schianta la spada dall’elsa. Trassero i pennati busdóvani, Diedersi con quelli a percuotere, A’ busdóvani le penne ruppero: 180 Gettaronli nella verd’erba. Da’ buon’ cavalli saltarono, (160) Diritto innanzi a se. (163) Preturio — pro-pulit. (171) Pod-bazi — sub-jicit. (176) La spada rotta, prebila; sbalzata dall’elsa, Ubila, (181) Odskofisce. De-siluerunt, de-sultarunt. Potente nel serbico suona massime il verso seguente: S^epasce se u kosti juna^ke. Il rotolare per l’erba corre agile: I pugnasce po zeleni travi.