DELL’AMERICA 171 alla prossima tornata, nella quale venne assolto non essendo sorto centra lui verun testimonio. Nel 1690 Penn fu un’altra volta tradotto davanti i lord del Consiglio ed accusato di mantenere corrispondenza coll’ultimo re Jacopo. Egli appellò a Guglielmo che dopo una conferenza seco lui tenuta sembrava disposto ad assolverlo; ma essendosi opposto al Consiglio, Pentì dovette dare di nuovo cauzione e si presentò davanti la Corte che lo rimandò assolto. Tradotto per la terza volta dinanzi la Corte accusato insieme a dieciotto altre persone di tener intelligenza coi nemici del regno, venne di nuovo dichiarato assolto. Non guari dopo egli si apparecchiava a ritornare in Pensilvania con parecchi coloni, ma ne sospese il viaggio a motivo di nuove accuse coutra lui portate da certo Guglielmo Fuller il quale fu poi dal Parlamento dichiarato traditore ed impostore. 1690, 26 novembre. Sei membri della Corte raccoltisi segretamente senza il permesso del presidente, stesero un’ordinanza che istituiva giudici provinciali. Il presidente di concerto con nove membri del Consiglio fece comparire una dichiarazione che dimostrava l’illegalità degli atti della Corte e li colpiva di nullità. Questa misura accrebbe la violenza del partito contrario c il proprietario colla mira di conciliare le duo parti propose l’anno dopo tre forme di governo in quanto al potere esecutivo; cioè un Consiglio, o cinque comrnissarii, ovvero un governatore. Dopo alcune discussioni nel Consiglio si adottò l’ultima forma; ma protestarono contra essa sette membri delle contee inferiori asserendo che la nomina di cinque commissari sarebbe più gradita dagli abitanti delle contee cui rappresentavano; eli’essi si opponevano ad un Consiglio a motivo delle usurpazioni fatte sui loro diritti e privilegi nominando funzionari senza il loro consenso, e dichiararono che ove la provincia agisse altrimenti, essi si reggerebbero sotto la direzione di comrnissarii sino a che si conoscesse il volere del proprietario. Penn vedendo vano ogni suo sforzo per riconciliare i due^ partiti, nominò Tommaso Lloyd a governatore della provincia e Guglielmo Markhani a governatore delle