DELLA STORIA ROMANA 3q5 ilice conforta questa riflessione n io sperava che essi non » mi rifiuterebbero una grazia che era la prima che aves-n si lor chiesta » Marc’ Antonio era senza dubbio troppo illuminato per sollecitare un favore non possibile ad ottenersi od almeno tale che i giudici non si fossero creduti autorizzati di accordare. Osserva il P. Catrou, che allora per la prima volta si ammisero nel collegio dei tribuni del popolo uomini eletti dalla prima nobiltà, contandovisi i Sestii, i Marcelli, i Giunii Bruti, in una parola i cittadini della più •alta distinzione (i). Siila non dubitando che la gloria da lui acquistata coll’ armi non dovesse bastargli a pretendere alle dignità civili, passò dagli impieghi militari alle brighe popolaresche, ed erasi posto tra i concorrenti per la pretura di Roma; ma ne rimase escluso: ne attribuisce egli stesso la cagione al popolaccio, e nelle sue Memorie dice, che quest’ultima classe di cittadini- che conoscevano le sue relazioni con Bocco , ed attendevano che coll’ eleggerlo ad edile prima che pretore , egli avrebbe dato magnifici spettacoli di caccie e combattimenti di fiere africane, nominarono altri pretori colla speranza che ciò lo astringesse a chiedere 1’ edilità ; ma Plutarco è invece di avviso, aver lui dissimulata la vera causa di tale rifiuto, lo che, secondo cotesto storico,è dimostrato dai fatti stessi; mentre in quest’ anno , blandito il popolo a furia di largizioni , venne nominato pretore (f). 661 di Roma, 94-g3 avanti l’era nostra. Consoli : Caio Valerio Fiacco, Marco Erennio. Entrano in carica il primo gennaio romano, 20 novembre giuliano dell’anno 94 di nostra era. Sono citati da Plinio, Cassiodoro, Giulio Ossequente, non che dai Fasti Capitolini e da’Siculi (3).* (1) Catrou Slor. rom. t. t/( p. 356. (2) Plutarco Vila di Siila c. 5. (5) Caroli Sigonii opera t. 1 p. 441.