DELLA STORIA ROMANA terribili. La loro statura vantaggiosa, la loro intrepidità , le lor armi, e la loro unione facevano temere ai Romani (i) di trovar nell’occidente dei nemici ben più formidabili di quelli da essi rinvenuti nell’ oriente. Ma le legioni non perciò ristettero dall’avanzarsi nella regione dei Salii la più vicina a Marsiglia , la quale pure era appartenuta altravolta a que’ popoli. Dal luogo più delizioso del paese donde scaturivano molte fontane d’ acqua cal-'da, clie intrainezzavansi con altre sqrgenti di fredda, i Romani scorsero le truppe nemiche ordinate in battaglia. Sestio senza perdere un momento fece dar loro la carica e le volse tostamente in fuga. Questa prima vittoria riportata sui Galli Salii (a) capitaneggiati dal loro stesso re •Tautomalias e sul loro medesimo territorio , bastò al proconsole- onde fare il conquisto dell’ intera nazione. L’ armata romana, posto 1’ assedio alla capitale , la prese malgrado il numero de’suoi difensori, e ridusse in ¡schiavitù gli abitanti. Tautomalias fu presso che il solo che abbia potuto salvarsi , rifuggiandosi presso gli Allobroghi (3) di lui vicini. Solevano bene spesso i generali romaniquando miravano ad assoggettare un popolo e tenerlo a dovere, di segnalare le prime loro imprese con qualche tratto di clemenza onde addolcire gli animi dei vinti (4). Narra Diodoro di Sicilia (5) che mentre Sestio faceva vendere gli abitanti di una città di cui s’ era impadronito giusta l’uso di que’tempi, un certo Oratone che veniva condotto incatenato cogli altri (6), si presentò a lui , rappresentando che la sua costante amicizia pei Romani , e il suo attaccamento per i loro interessi gli avevano sovente fatto soffrire dei mali trattamenti per parte de’ suoi concittadini : il che udito il proconsole' e riconosciuta eh’ ebba la verità del fatto, non solamente lasciò in libertà Cratone con (ì) Catrou e Rouillè t. i5 p. 485. (2) VelL Patere. I i5. (3) C;ilrou e Rouillè t. i5 p. 486. (4) Idem P..487. (6) Apud Valesìum p. ."77; frammento inserito in Diodoro di Sicilia. Édiz, dei Deux Ponts t. 10 p. 129. (6) Rollin t. 9 p. 127. Tom. V.