DELLA STORIA ROMANA 3I7 ordini. Non era dunque in Roma ove l’architlctura vagiva ancor nell’ infanzia, ma bensì a Marsiglia , che come prova la testimonianza di Strabone (1) da noi rapportata componeva sin d’ allora una città distinta per la magnificenza de1 suoi edifizii. E dunque verisinule che sieno stati Marsigliesi gli architteti che costrussero gli archi trionfali di Domizio, e siccome essi servirono pei Ryma-nij se ne conchiuse che i Romani fossero stati i primi ad impiegare siffatto ordine. Ma fa d’uopo che l’ordine composito sia stato usato nelle provincie prima che in Roma, giacché Yitruvio ci fa sapere che erasi veduto prima della morte di Giulio Cesare (2), e secondo Menard il primo edilizio pubblico di Roma ove noi il troviamo con tutti gli ornati specifici di quest’ordine, e con tutte le regole che sono ad esso proprie, si è il famoso arco di Tito, la cui costruzione è posteriore di oltre un secolo; perciò anche uno de’ più grandi maestri d’ architettura, Vignola, il quale si è così bene distinto nella sua professione, dice: » che l’arco trionfale di Tito è un ge-» nere di costruzione al pari nuovo dell’ ordine di cui i » Romani ornano le facciate, cioè il composito (3) ». Ma in questo luogo egli non parla che di Roma, e la storia dell’arte non era stata bene approfondita al suo tempo perchè si sapesse distinguere l’architettura di questa capitale da quella di Marsiglia, onde conoscere qual delle due superasse 1’ altra in vetustà. Inoltre le figure sculte sull’ arco di Carpentras , ci presentano degli indizii fortissimi della dedicazione di quest’edifizio: i due prigionieri appiè del trofeo colle mani legate dietro la schiena, hanno i capelli fluttuanti, clic accennano popoli vinti : son essi senz’ alcun dubbio le imagini ed i simboli degli Auvergnati (4), degli Allobro-gi e dei Ruteni, compresi in quella regione della Gallia Celtica che portò il nome di Gallia cornata, Gallia cappelluta, a motivo della lunga capigliatura de’ suoi abitatori. L’uno di questi prigionieri posto sulla dritta del tro- (1) Lib. 4 c. '• (a| Memor. dell’AccaJ. delle Iscrit. t- 5a p. j5i. (5) Idem p. -]5ì.