374 DELLA STORIA ROMANA senza dubbio brevissimo, non occupandosi essa che unicamente di Mario. , Il secondo Scipione non avea allevato verun guerriero abile al pari di Mario, se si eccettui forse Giugurta, e fu spettacolo ben degno di attenzione il vedere due allievi di Scipione, due antichi amici, divenuti rivali, contendersi il premio della gloria alla testa degli eserciti. Come Mario giunse al campo di Numidia non più vi ritrovò Metello. Dopo aver coronato le sue imprese col prendere Thala, castello che si riputava imprendibile a motivo della sua situazione in mezzo ad un arido deserto ; dopo aver ridotto il re di Numidia ad abbandonare i propri stati e mendicar soccorso presso i Getuli ed i Mori, Metello riprese il cammino d’ Italia senza voler abboccarsi con Mario che riputava meritevole di tutto il disprezzo. Egli fu accolto molto meglio che non se lo aveva sperato; la sua presenza e le sue azioni parlavano a suo favore abbastanza: fu ricolmo di lodi, onorato del trionfo e del soprannome di Numidico; alla perfine i giudici dinanzi i quali lo accusò di peculato un audace tribuno del popolo , ricusarono di sindacare la sua amministrazione, e se ne stettero alla sua parola: lo che fu una specie di trionfo forse superiore anche al primo. Dal suo canto Mario dopo essere rimasto qualche tempo in una specie di forzata inazione, onde lasciare alle nuove truppe da lui levate il tempo di disciplinarsi, sorprende Capsa città del tutto simile in forza ed in situazione a Thala. Egli cominciò a segnalare la sua crudeltà facendone trucidare gli abitanti che eransi arresi a discrezione alla sola condizione di aver salva la vita. Questa sanguinaria esecuzione già avea intorno a lui gettata la costernazione: percorse la Numidia sino agli estremi confini della Mauritania e tutto si sottomise a lui dinnanzi. La sola cittadella di Mulucha, dove Giugurta avea racchiusi i suoi tesori, ricusò di aprirgli le porte : essa era posta sopra uno scoglio sommamente alto e dirupato, e così verticale che non lasciava scorgere verun punto d’ appoggio per inerpicarsi nè veruna pesta per salirvi. Mario colla solita sua intrepidezza non tralasciò di formarne l’attacco per un piccolo pertugio scavato nel