388 COMPENDIO CRONOLOGICO vasi alP incanto, un campo di battaglia ove ogni cosa cedeva al più forte. Saturnino n1 era il dominatore. Egli imprese di far adottare una nuova legge agraria che ordinava delle distribuzioni di terre e lo stabilimento (li parecchie colonie; e vi riuscì la mercè delle tribù rustiche cui la nuova legge più particolarmente interessava: queste si azzuffarono colle tribù civiche e rimasero prevalenti. Saturnino si teneva così poco mascherato che avendo i nobili per tentare di sciogliere P assemblea annunciato essersi sentito il fragore del tuono, avvenimento che di diritto sospendeva qualunque deliberazione, egli rispose loro freddamente » ebbene se al presente tuona , » grandinerà a momenti, ove non rimanghiate tranquilli » diffatto non terminò P adunanza clic dopo una grandine di colpi. Metello il Numidico fu dai faziosi condannato al bando per aver ricusato di giurare l’osservanza della legge agraria. Era questa una gherminella giuocata dai suoi nemici : essi sapevano non esser lui uomo da approvare una legge estorta dalla violenza. Tuttociò venne concertato tra Mario che, ccune si vide, avea avuto con lui forti controversie nella Numidia, tra Saturnino eh’era stato da lui diffamato mentr’era censore l’anno 652, ed il pretore Servilio Glaucia che si trovava nel medesimo caso. Questi agognava il consolato per 1’ anno susseguente, ma si aveva in Memmio un concorrente superiore di merito; Saturnino fece assassinare questo importuno rivale onde liberarne Servilio , e si venne ad aperta congiura. Quest’ultimo attentato occasionò la sua perdita. Il senato raccolto straordinariamente , come solevasi nei più urgenti pericoli dello stato , pronunciò la formula che attribuiva ai consoli un illimitato potere di far tutto ciò che paresse loro conveniente pel bene della repubblica. Mario costretto di abbandonare gli antichi suoi amici assedia formalmente i consoli nel Campidoglio ove eransi ricoverati coi lor partigiani: essi si arrendono a condizione della salvezza di vita. Mario avrebbe veramente voluto salvarli ma il popolo montato in furore si gettò sopra di loro, e li trucidò. Fu abolito quanto fatto avea Saturnino, meno la condanna pronunciata contro Metello; ma