DELLA STORIA ROMANA 337 l’oratore, attaccò vivamente l’autoiità del senato, e mise tutto in opera per abbassarla: e questa la sola procedura di tal genere clic gli possa venire rimproverata (i). Egli perorò quest’ affare senza la timidezza che lo aveva totalmente sconcertato in quello di Carbone. Parlò davanti il popolo e davanti il senato con tutta la fermezza necessaria, non conservando che un’ amabile modestia (2), la quale non solo non nuoceva al suo discorso ma anzi serviva a raccomandarlo per 1’ idea vantaggiosa che dava dell’oratore. In vero questa modestia giunse sempre sino a una spezie di timore, e sulla fine totale di sua carriera, Cicerone lo introduce un’ altra volta, dichiarando eh’ egli non parla mai in pubblico senza cangiarsi di colore e senza un tremito di tutto il corpo sovrattutto nell’esordio. Quanto si ha maggior gusto ed intelligenza, dice Cicerone (3), e più si sente come sia grande l’arte della parola e la difficoltà di riuscirvi (4). Licinio Crasso e Marc’ Antonio sono i due primi oratori romani, cui lo stesso Cicerone crede poter mettere a paraggio coi Greci (5). Avendo prevalso Licinio, la colonia marciò al di là dell’Alpi. Il luogo iti cui fu posta fu il paese dei Volci Tectosagi, in qualche distanza dal mare, e le si diede il nome di Narbo Marcius(6). Questa è la città di Narbona eli’ è molto più antica, poiché Strabone cita Polibio come Suello che ne avea parlato a un’ epoca anteriore a quella i tale fondazione (7). Polibio la nomina come una delle città più illustri della Gallia. Popolata da’Romani, divenne la capitale di un vasto paese conosciuto sotto il nome di Gallia Narbonese, e servi di acquartieramento all’ armate romane, che si fecero più agevolmente passare dalle Alpi (1) Stor. rum. ili Pxollin t. 9 p. 1 55 e i56. (2) Cicerone de orat. I. 1 n. 121. f 3) Ibid. n. 120. (4) Rollin t. 9 p. l55. (5) Idem p. i56. (6) Catrou t. i5 p. 566 Egli cita Cicerone prò Fonteio c i Fasti Capitolini. V. Pighio t. 3 p. 85. (7/ Vedi il quadro storico e geograf. del globo t. 4 P* 163 , in mi questo passo è mollo in lungo discusso. Vedi pure Polii), de Scheweig-haeuser UT , 37 , e XXXI\ , 6 e 10. Tom. V.