86 COMPENDIO CRONOLOGICO veva i Baccanali da Roma e tutta Italia, emanato il giorno delle none (7) ottobre romano ( inscrizione riferita da Grenovio nell’edizione di Cicerone impressa a Leyde l’anno, 1692; Tito Livio c. 18), 4 luglio giuliano. Alla pubblicazione di questo Senato-consulto, il console Q. Marcio non era ancora partito per la Liguria, provincia a lui sortita ( Tito Livio c. 19 c 20 ) ov’ egli fece la campagna ; c fu sconfitto (Tito Livio c. 20; Oros. lib. IV c. 20); dal che segue clic il 7 ottobre romano, data del Senato-consulto, non cadde in quest’ anno nel mese di ottobre giuliano, ed alla fine della stagione propria vicino all’Alpi alle operazioni militari. Al 4 luglio giuliano cui la nostra tavola riferisce cotcsta data non era ancora scorso il tempo di recarsi in Liguria ad aprir la campagna. Successi^ dei propretori nella Spagna; (Tito Livio c. 21). I prodigii di quest’anno, cioè grandine nel Piceno, fuochi caduti dal cielo su molte persone, colpito di folgore il tempio della Dea Ops: scoperto un ermafrodito, ed ucciso per ordine degli Aruspici nell’ Umbria (Tito Livio c. 22; Giulio Obsequente c. 56) furono compensati da altri avvenimenti fortunati. Si rinnovò in quest’anno un’antica cerimonia religiosa, cioè i giuochi Taurili, istituiti da Tarquinio il Superbo ( Tito Livio c. 22; Festo alla voce Taurii ). I giuochi votati da L. Scipione nella guerra d’Asia, e quelli promessi da Fulvio all’ assedio di Am-bracia, furono celebrati colla pompa maggiore. In quelli di Scipione, si gettò al popolo per la prima volta del danaro (Tito Livio c. 22; Plinio lib. XXXIII c. 10), come furono quelli di Fulvio i primi, in cui si diedero a Roma combattimenti di leoni, pantere e gladiatori alla foggia dei Greci; gli artisti più abili che Fulvio condusse di Grecia, vi dispiegarono talenti sconosciuti ai Romani ( Tito Livio c. 22). Oltre 1’ avvicendamento di questi avvenimenti lieti e contrarii, un motivo superiore che nel- lo spirito dei pontefici non ammetteva nè eccezione nè equivalente, dovette determinarli a far uso di loro autorità; lo zelo cioè che i magistrati ed il senato, proscrivendo i Baccanali, mostrarono contro ogni religione straniera; giammai il collegio dei pontefici ommise in simili occasioni di prolungar P anno mercè l’intercalazio-