DELLA STORIA ROMANA 385 di Vcrcclli ove i Romani sconfissero i Cimbri. E quella pianura, e il giorno dell’attacco furono scelti ed indicati da Mario al nemico in conseguenza della provocazione a lui fatta di fissar luogo e giorno per azzuffarsi. In tal guisa ogni cosa a questo rispetto fu eguale fra i due eserciti : il console ebbe soltanto la precauzione di disporre le sue truppe in guisa clf esse avessero in ¡schiena il sole meridiano (i). Ciò produsse sui Cimbri accostumati ai ghiacci del Nord un sì terribile effetto che a stento avea-110 essi la forza di sostenere i loro scudi onde coprirsi il volto, e ne seguì spietato macello. Gli storici fanno ascendere il numero dei morti a centoventimila, ed a sessantamila quello dei prigionieri. Quando si giunse al campo nemico convenne ricominciare un nuovo genere di combattimento : le donne stavano rinchiuse in una specie di trinceramento formato dalle carrette : esse lan-ciaronsi subito con egual furore sopra i vincitori, e sopra i vinti, e per essere state ricusate le condizioni che esse riguardavano come dovute al lor sesso , si fecero uccidere battendosi da disperate o si diedero la morte da sè medesime. Così questo spaventevole sciame di Cimbri che sembrava pronto ad invadere l’Italia fu quasi interamente distrutto in una sola battaglia (a). Secondo ogni apparenza le cose avrebbero preso una piega ben diversa se essi fossero marciati difilati a Roma subito dopo la fuga di Catulo. Pretende Floro che in quell’ istante eglino si sarebbero impadroniti della capitale così facilmente come altra volta fatto aveano i Galli Senoni dopo la battaglia dell’ Allia. Ma ne furono rattenuti dalla promessa che aveano fatta ai Teutoni di non attaccar Roma se non dopo essersi raggiunti in Italia. (1) Plutarco nella sua Vita di Mario cap. 28 dice che questa battaglia fu combattuta verso il solstizio di state, tre giorni avanti la nuova luna del mese di agosto, chiamato allora sextilis. Ricard, traduzione di Più tarco, fa corrispondere queste giorno al 00 luglio romano. Ora questo giornq, giusta il nostro calcolo , corrispondeva in quest’ anno al 5 giugno giuliano , cioè a dire , 18 giorni avanti il solstizio di state , ciò che non si oppone alla nostra cronologia romana. (2) Ved. V introduzione alla storia di Danimarca di Mallet. Copena-ghe 1^55 p. 20 e segg.