274 COMPENDIO CRONOLOGICO Fulvio era quegli che faceva tutti qnesti apprestamenti militari. Dapoichè chbe raccolto tutto’il suo partito * egli per consiglio di Caio, spedi sul luogo il più giovine de’ suoi figli con un caduceo in mano. Questo giovine era di grande avvenenza, e più ancora interessante allora pel suo modesto contegno, pel rossore che gli copriva la fronte e per le lagrime che sgorgavano da’suoi occhi : egli indirizzò al senato ed al console proposizioni di accomodamento (i). Quinto, giacchò la storia conservò il suo prenome onde distinguerlo dal padre e dal fratello maggiore, non domandava al senato che una riconciliazione promettendo di vivere in buona armonia (a) senza però accennarne veruna condizione. La più parte dei senatori non erano guari lontani di annuire a siffatta proposizione, ma l’inflessibile Opi-mio rappresentò loro che cittadini rivoltosi non doveano trattar col senato per via di araldi » Conviene, aggiunse » egli, eh’essi scendano prima dal loro monte, e vengara no ad udire in persona la propria sentenza, in una para rola che rimettendosi a discrezione del senato, essi dira sarmino la giusta sua collera « (3). Il senato analogamente a queste conclusioni ordinò ch’essi deponessero le armi, si recassero al luogo delle loro sessioni, ove sarebbe loro permesso di parlare , ma clic altramente non più inviassero veruno ). Opimio vietò formalmente al giovine Fulvio di ritornare, a meno che ciò non fosse per dichiarare che ubbidivano ai cenni del senato. Caio voleva recarsi appunto in senato per indurlo a’senti-menti di pace ; ma nessuno acconsentendovi, fu una seconda volta da Fulvio spedito ai senatori suo figlio a ripeter loro le stesse proposizioni (5). Allora il console Opimio non più riguardando questo giovinotto quale parlamentario dopo quanto gli avea imposto il senato , lo fece arrestare (6) sull’ istante (7) e ordinò nello stesso (1) Plutarco Vita dei Gracchi c. 47* (2j Appiano 1. I c. 5 parag. 26« (5) Plutarco Vita dei Gracchi c. 47* (4) Appiano 1. Í c. 3 parag. a6. (5) Plutarco c. 47* (6) Appiano parag. 26. (7) Plutarco c. 47*