DELLA STORIA ROMANA 125 momento in cui era intento ad offrir sagrifizii e clic avea ricevute in Corsica lettere che gli annunziavano l’ordine del senato per la celebrazione ili pubbliche preci in ringraziamento dei successi da lui ottenuti in quell’isola, muore improvvisamente. Plinio ( lib. VII c. 53) e Valer. Mass. (1. IX c. 12 n. 3 ), nel riferire la morte di 'l'Iial-na lo qualificano per console ; donde seguirebbe che la sua morte avesse a porsi sotto il suo consolato dell’anno precedente. Se non che i Pasti Capitolini , che marcano esattamente la morte di tutti i consoli andati di vita nel corso di loro magistratura, non fanno veruna menzione di quella di Thalna, e quindi è verisimile che essa sia piuttosto avvenuta in quest’ anno al principio del suo proconsolato di quello che sotto il suo consolato dell’ anno avanti. Il proconsole T. Sempronio Gracco spedito in Sardegna scrive di qui al collegio degli auguri, come leggendo i libri sacri egli crasi accorto di aver mancato a taluna delle regole prescritte per gli auspicii nei comizii consolari tenuti 1’ anno precedente. Sul rapporto clic fecero gli augurii di questa sua dichiarazione, il senato giudicando viziosa P elezione dei consoli richiama Scipione e Marcio dalla Corsica e dalla Gallia, provincie per le quali essi erano già partiti, e loro ingiunge di abdicare (Cicerone de nat. Deor. lib. II c. 4? c ac^ Q- Fratrem lib. II Epist. 2; Val. Mass. lib. Ic. i n. 3; Plutarco Vita dì Marcello p. 3oo). Vengono sostituiti nel consolato P. Cornelio Lentulo e Gii. Domizio Enobarbo (Fasti Capit. ). Gn. Ottavio ambasciatore in Siria ordina d incendiare i vascelli ed uccidere gli elefanti del re, ed egli stesso muore in quest’ anno assassinato a Laodicea (Giulio Obsequente c. 74; Appiano de Bello Syr. p. 117; Polibio de Legai, c. 114; Zonara p. 460- I Romani gli erigono una statua nella piazza pubblica presso la tribuna delle aringhe (Cicerone Filipp. 9, c. 2; Plinio lib. XXXIV c. 6). Demetrio ch’era ostaggio dei re di Siria ili Roma, pretendente al regno in qualità di figlio primogenito del re Seleuco Eilopatore, fratello di Antioco Epifane e zio di Antioco Eupatore, attualmente regnante, evade da Roma e si reca nella Siria (Polibio c. n4; App. p. 117 e 118). V’ebbero prodigii ili quest’anno (Giulio Obse-