244 COMPENDIO CRONOLOGICO cui ultima edizione comparve a Londra nel i8o5 in volumi 5 in 8.vo pretende che Caio Grarsu abbia pronunciato un discorso, di cui riporta un lungo frammento, in proposito della successione di Ariarathe re di Cappado-cia, quello stesso di cui parlato abbiamo qui innanzi ( V. i re di Cappadocia), sotto il nome di Ariarathe VII, e la cui morte Ju collocata sotto Panno 92 prima della nostra Era, cioè a dire, 3o anni dopo il tribunato di Gracco. Questo fatto che si scontra nell’ originale dell’c-dizione di Londra, fu senz’ alcuna critica ripetuto nella versione francese , Tom. II p. i5o. Ben si scorge quanto la cronologia s’opponga ad addottal e ciò che asserisce l’autore inglese. Ferguson in effetto per provarlo cita Aulo Gellio 1. II c. 10, dove non se ne fa la menoma parola, come nemmeno in tutta l’opera di Aulo Gellio nè in tutti gli storici latini, quali Giustino, Appiano e gli altri autori clic parlarono di cotesto Ariarathe. Perciò un sì grave errore è tutto suo di Ferguson, la cui storia d’altronde ricca di pregi e voltata in tedesco ed in francese , ebbe la sorte pur di troppo comune , di non osservare nella narrazione l’ordine cronologico. Dopo questa digressione, calcolata, da noi di qualche vantaggio, eccoci di ritorno a Caio Gracco, e alla sua operosità a prò dei propri concittadini. Si comprende facilmente qual duopo avessero le loro armate di com-mode strade. Perciò 1’ opera che più stette a cuore di Gracco, e a cui diede le cure maggiori, fu la costruzione da lui prescritta di coteste strade pubbliche, ove mirò principalmente alla maggiore utilità , senza trascurare però nè la bellezza nè l’amenità. Egli segnar fece sentieri rettilinei di traverso a campi , selciandoli di pietra viva, ovunque aveavi bisogno, connettendoli e consolidandoli insieme con rottami e sabbia a guisa di cemento (1). Son essi quelli che al giorno d’ oggi chiamiamo strade ferrate (2), (1) Catrou e Rouillè t. i3 p. 479* (2) reo, Vita ilei Gracchi 0^4° nell’edizione di Arnyot, e 36 in quelia di Ri card. Addottiamo quasi sempre, la traduzione di Dacier, copiala da Roliin, senza farne almeno menzione*