DELLA STORIA ROMANA 99 prescritto di rispettare la libertà della Licia. Tito Livio (c. 6) colloca cotesta ambasceria e il decreto che ne tenne dietro all’ anno precedente. Alcuni mesi prima di quest’ aitare anzi che i consoli fossero ancora partiti per le loro provincic, il senato ultimò un’ altra controversia sollevatasi tra i popoli latini alleati dei Romani. Essi rappresentarono che parecchi tra’loro cittadini, ove venissero a stabilirsi in Roma senza lasciar figli nella propria patria, non potrebbero continuare a fornire il contingente, eh’ essi dovevano nella milizia della repubblica e il senato sopra rapporto del console Claudio propose un Senato-consulto con cui ingiungeva a tutti quelli compresi nel censimento c nell’enumerazione delle città alleate fatto dai censori M. Claudio e T. Quinzio, 1’ anno 565, e dopo siffatta censura, di far ritorno alle loro città prima delle calcndc (i.°) di novembre romano ( Tito Livio c. 9), 28 luglio giuliano. I prodigii di quest’anno furono infaustissimi : cadde dal cielo una pietra nel lago del Dio Marte a Crustumio; nacque mutilato un fanciullo; si vide un serpente quadrupede ; scoppiò la folgore a Capua ed incendiò a Pozzuoli due vascelli : comparve un lupo in Roma e attraversò la città ; un uccello consacrato al Dio Sanco e chiamato perciò Sane/naie (Pesto alla voce San-(jualis) spezzò a colpi di becco una pietra sacra : nella Campania s’intese un bue a parlare, e in Siracusa un robusto toro volle accoppiarsi ad una vacca di bronzo ( Tito Livio c. 9 e li). Per questi avvenimenti i pontefici soppressero l’intercalazione, ch’era dovuta all'anno seguente. Consoli : Gn. Cornelio Scipione Ispalo muore nel suo consolato , Q. Petilio Spulino cessa di vivere dopo 1’ elezione del console surrogato C. Valerio Levino. Essi entrarono in carica il i5 marzo romano 5yB, 4 dicembre giuliano 177 av. G. C. 177,_I7®‘ ^e‘ sagrifizii offerti agli Dei da co-testi consoli, giusta l’uso, il giorno del loro ingresso in carica, accaddero sinistri augurii. Rinnovati per ordine del senato i sagrifizii stessi onde rappattumare gli