DELLA STORIA ROMANA 207 eccitato sensibili commovimenti, giacché non riguardando che due privati poco interessavano il pubblico. Ma Caio non intendeva con esse che di sperimentare le proprie forze, e concepì tosto dopo progetti di ben maggiore importanza , nulla omettendo di tutto ciò che poteva indebolire 1’ autorità del senato , e quella innalzare del popolo (1). Non bastavano le private vendette ad un’ anima così ardente che non perdevasi in vane querele per la morte fraterna. Compreso d’ammirazione per le rare sue qualità , e al pari di lui ardimentoso, non misurò il proprio potere e senza investigare gran fatto quali conseguenze potessero derivarne , non temette d’ impigliarsi nella via che gli aveva tracciata Tiberio. Rivolse le prime sue cure nel far confermare la legge rinnovata da suo fratello per la divisione tra i cittadini di Roma e gli alleati indigenti delle terre conquistate in Italia (2). L’ opera non era molto avanzata-, tanto fu viva la resistenza degli antichi occupatori ! Gracco per giungere ad effettuarla si fece di nuovo nominare egli stesso uno dei commissarii della ripartizione , ed associossi il trionfatore Fulvio Fiacco in una a Licinio Crasso. Questi sembra essere il fratello di Licinia, moglie di Caio (3). Così Caio fronteggiato da ogni parte volle pure rafforzare la sua potenza addossandosi parecchi imprendi-menti in favore dei cittadini poveri. Cominciò dal fondare alcune colonie (4) : quella cui giudicò a proposito di erigere prima di ogni altra, fu a Fabrateria (5), città locata nel paese dei Volsci e sulle sponde del Liri , al pari di Fregelle , ma dalla altra parte, coll’intendimento senza dubbio di offrire un asilo agli abitanti di questa (1) Idem, non che Catrou c Rouillè t. l3 p. 475. (2) Tilo Livio Epitom. del 1. LX. (3) Catrou e Rouillè t. i3 p. 475. Essi citano Appiano, storia delle guerre civili 1. I, Plutarco, Velleio Patercolo ecc.,* che così appunto accennano; sebbene Sèsto Aurelio Vittore de viris Mustribus cap. 65 indichi Caio Crasso come il collega di Fulvio e di Gracco per la divi— sion delle terre. (4) Plular. Vita dei Gracchi c. 58 j Appiano 1. I c. 3 paragr. 23. (6) Velleio Patercolo I, l5.