DELLA STORIA ROMANA a37 più autcm pocne onines peivenerunt insignia. Conven-ghiamo clic la parola javenis per un console 11011 è la più propria, ma non perciò essa autorizza ad applicare tale qualificazione a Nerone , che non era aiTcor nato quando Velleio scriveva ; poiché questo scrittore comincia la sua storia dall’anno di Roma 783, laddove Nerone nacque solamente 1’ anno di Roma 790 , cioè a dire sett’ anni dopo. Tanto Giusto Lipsio che Catrou c Rouillè i quali fecero senza dubbio cosiilatta osservazione, dicono che Velleio ha parlato del padre dell’ imperatore Nerone, marito di Agrippina , che appellavasi Gn. Domizio Eno-barbo. Supponendo che questi sia divenuto padre a 3o anni, sarebbe nato l’anno 760 e avrebbe avuto 23 anni al tempo in che scriveva Velleio. Gli conveniva dunque perfettamente l’epiteto di juvenis, ma sembra che lo storico avesse dovuto additarlo in maniera di far comprendere più chiaramente ch’egli parlava qui di lui e non di quel Domizio cui egli alludeva. D’ altronde sembra che la famiglia di Domizio siasi divisa in due rami, di cui fu ceppo il console di quest’ anno. Egli verisimil-mente fu padre di Gn. Domizio Enobarbo, console I’ anno 658 di Roma, e di Lucio Domizio Enobarbo, console 1’ anno 660. Giusto Lipsio pure è obbligato di fare una supposizione : egli vuole clic leggasi (ju.atu.or in luogo di septern ,• ma ciò veramente è troppo pretendere dalla compiacenza del lettore, e meglio torna lasciare il testo come esso sta, ed intenderlo alla foggia in che noi lo intendiamo. Tale è il nostro parere senza però pretendere di formalmente sostenerlo. La storia »romana all’epoca cui ci conviene risalire per la genealogia da noi esposta, non è nota abbastanza in tutti i suoi particolari onde fornirci la prova compiuta dei fatti cui qui indica \elleio e ch’egli meglio di noi doveva conoscere. Quanto a Caio Fannio, egli era figlio di un altro Caio stato console con Valerio Messala, l’anno di Roma 693. Quegli di cui parliamo si acquistò qualche riputazione colla sua eloquenza. Cicerone però 110I pone clic nel novero degli oratori mediocri. Ma Velleio l’atercolo (1) fi) Calcou e Rouillè t. l3 p. 49^ fanno'parlar Velleio dell’aringa di Fannio contro Gracco, di cui egli non dice neppur parola.