302 COMPENDIO CRONOLOGICO e clic Scipione battendo dolcemente la mano sulla spalla di Mario ch’era sotto di lui rifondesse » sarà forse questo qui» ; tanto questi due uomini erano nati felicemente, l’uno per far conoscere sino dalla sua giovinezza quanto un giorno sarebbe grande, e l’altro per ben ravvisare e conghictturare le grandi e gloriose conseguenze, che avrebbe un tale principio ! Egli è certo che questa risposta di Scipione fu per Mario come una voce divina che Io sollevò ad alte speranze e che più di qualunque altra cosa lo indusse ad ingerirsi nel governo della repubblica (i). Benché i suoi concittadini non lo avessero giudicato degno di verun posto in Arpino, egli avea avuto 1’ ardire di chieder a Roma la questura, e colla pazienza da lui usata nel tollerar dei rifiuti, entrato era per forza nel senato piucchè non vi fosse stato ammesso (2). r In quest’ anno dominava il partito aristocratico. Egli vide non senza inquietudine agognare gli onori dello stato un uomt* di nascita abbietta, allevato in Arpino in mezzo ai terrazzani (3) ed ai soldati legionarii, i cui costumi erano rustici, ma il coraggio intrepido, e smisurata l’ambizione, senz’ altro titolo che quello di romano naturalizzato. Egli riportò quindi in quest’anno un novello rifiuto giacché postosi tra i pretendenti al tribunato, non ne ottenne i sufivaggi (/{)• Egli si restituì allora all’armata dei Galli ov’erasi già distinto e ove i suoi talenti meglio conosciuti gli assicuravano delle distinzioni meritate, ivi attendendo alle sue funzioni di questore. 634. Di Roma, 121-120 avanti l’era nostra. Consoli: Publio Manilio, Caio Papirio Carbone. Censori: Lucio Calpurnio Pisone Frugi, Quinto Ce-cilio Metello Balcarico, figlio c nipote di Quinto. Tribuni: Publio Decio Mure, Marco Ottavio ecc. (1) Plutarco Vita di Mario. (2) Valer. Mass. 1. VI c. 9 n. 14* (3) Giuvenale Sai. 8 Plin. 1. 53 c. il, (4) Ferguson Stor. deìla repubbl. rora. t. 2 p. l68.