78 COMPENDIO CRONOLOGICO brine, anche pel clima di Lidia o di Meonia, eh’ era il teatro della guerra; donde segue che il combattimento dev’ essere riferito al mese di dicembre giuliano, come lo riportano la nostra tavola e i nostri calcoli. Antioco vinto se ne fugge in Siria ; tutte le città vicine si arrendono , e Scipione mette le sue truppe nei quartieri d’ inverno ( Polib. Legat. c. 24; Tito Livio c. /fi e 4^); altra prova che la battaglia fu combattutta prima dell’inverno , e non già nel corso dell’ anno consolare di Scipione , come vuole Tito Livio, ma sibbene al suo proconsolato. Plinio (1. XIII c. 3) dice che Antioco fu vinto in Asia in quest’anno di Roma 565 , e Tito Livio stesso lo prova, asserendo (c. 4^) che al principio di questo consolato , voce corse a Roma, giusta Valerio Antia, voce che fu accreditata dagli ambasciatori degli Etoli venuti a chiedere la pace, che i due Scipioni in un abboccamento avuto con Antioco erano stati fatti prigionieri, e che marciato tosto quel principe al campo dei Romani , avea fatto man bassa sulla loro armata : Tito Livio pur dice ( c. 52) che non venne annunciata a Roma la nuova della vittoria dei Romani sopra Antioco, se non dopo la ripartizione delle provincie tra i nuovi consoli , dopo la decisione fatta dal popolo della controversia di cui parleremo più sotto tra il gran pontefice ed uno dei pretori, e dopo la leva delle truppe accordata ai nuovi consoli per rafforzare la loro armata ; finalmente Polibio (Legat. c. 26) e Tito Livio (1. XXXVIII c. 3) si accordano a dire che gli Etoli, alleati di Antioco, non seppero della sconfitta di questo principe che dopo il ritorno de’ loro ambasciatori da Roma, ove trovavansi al principio di cotest’anno consolare, ed ove soltanto sotto questi consoli ottennero udienza dal senato, il quale dopo aver ricusalo loro la pace , concedette quindici giorni per uscire d’Italia (Tito Livio 1. XXXVII c. 4i))- Se la battaglia del monte Sipile si fosse data sotto i consoli precedenti , una notizia di tanto momento sarebbe mai giunta troppo tardi a Roma perchè rimanesse il tempo di poter sotto questo consolato ed accreditar la voce della disfatta dei Romani, occuparsi, prima di decidere sopra parecchi affari , dell’ udienza, del congc-