206 COMPENDIO CRONOLOGICO mente dopo la morte del loro capo, la cui condanna gli era sembrato trascinar seco quella dei fautori della sedizione: c Caio in virtù della nuova sua legge pretendeva clic venisse lui stesso giudicato dal popolo il quale certamente non gli avrebbe usato favore (i). Se non clic Publio non volle perigliarsi e preferì di prendere un volontario esilio, abbandonando 1 Italia' (2). Cornelia, malgrado il poco successo da lui ottenuto nai d’occhio , conoscen- procurargli alcun reale vantaggio. Caio ebbe questa volta la saggiezza di cedere. Cassò egli stesso il suo primo editto , non dissimulando però di accordar questa grazia o piuttosto questa giustizia alle preghiere di Cornelia. Il popolo ne fu lieto oltremodo, e acconsentì di buon animo a questa rivocazione , onorando esso Cornelia sì per la rimembranza sempre viva delle virtù del suo gran padre Scipione, e sì ancora pel pregio in che teneva i suoi due figli, come diede a conoscere ben presto dopo, mercè una statua di bronzo a lei eretta , sulla quale era scritto : » Cornelia , madre dei Gracchi » (3) , inscrizione ammirabile per la sua stessa semplicità, giacché con queste tre parole diceva più assai di qualunque lungo elogio che si avesse voluto tessere alla madre ed ai fi- i\ò Caio recavasi meno ad onore di avere una tal madre, e si raccontano parecchi motti arguti, coi quali rispondeva ad uno de’ suoi nemici. » E che ! dicea egli, » oseresti tu dir male di Cornelia che mise al mondo Tiberio ! n Nè contento di tale risposta , glie ne diede un’ altra più mordente riferita da Plutarco, il quale aggiunge che da’ varii scritti di Caio è agevole di raccogliere parecchi tratti consimili (5). Le prime procedure del nuovo tribuno non avevano (1) Catrou c Eouillè p. 47$. (2) Plutarco Vita dei Gracchi c. 07. (3) Plutarco Vita di Tiherio e di Caio Gracco c. 07. (4) Nota di Dacier. (5) Plutarco Vita doi Gracchi c. 07. rendevano 0 gii (4)-