DELLA STORIA ROMANA 93 Livio c. 29 e 34; Vellcio lib. I c. i5. V. l’anno ^71). Trionfo del proconsole L. Emilio Paolo sui Liguri In-gauni (Tito Livio c. 34). V’ebbero in quest’ anno prodi-gii, e pubbliche sciagure: piovve sangue sull’atrio dei templi di Vulcano e della Concordia, e i giavellotti che ivi stavano impesi da se medesimi si smossero: grondarono lagrime dagli occhi di Giunone Sospita a Lanuvio: tante furono le stragi operate dal contagio nella città ed alla campagna, che venia meno il tempo di sotterrare i morti, nè fu possibile reclutare gli eserciti (Tito Livio c. 19 e 26; Giulio Obsequente c. 60). V’ebbe siccità straordinaria: scorsero sei mesi senza pioggie- la penuria di tutti i prodotti della terra fu estrema (Tit. Liv. c. 29; Giulio Obsequente). Lo stesso scoprimento dei libri di Numa fu tenuto per pericoloso e sinistro: collo spiegarsi da quel re i motivi che indotto lo aveano ad istituire ciascuna sacra cerimonia, temette il senato il conoscer le cause e i principii della religione romana non indebolisse la fede debita a suoi misterii, per conseguenza prescrisse di incendiar pubblicamente que libri (Varrone citato da sant’Agostino ; Tito Livio, Valerio Mass., Plutarco, Plinio ). In tal modo nè la dedicazione dei due templi, l’uno a Venere Ericina, 1’ altro alla Pietà in conseguenza dei voti eli’ erano stati fatti dal console L. Porcio Licinio nella guerra di Liguria e dal console M. Ecilio Glabrio, alla giornata delle Termopile (Tito Livio c. 34), nè lo zelo del senato per 1’ estirpazione di quanto rimaneva della setta dei Baccanti nell’ Apulia (Tito Livio c. 19), non impedirono i pontefici di sopprimere l’intercalazione del-1’ anno seguente. Consoli: A. Postumio Albino, C. Calpurnio Pisone, che muore, Q. Flavio Fiacco che viene a lui surrogato, entrano in carica il i5 marzo romano 574, 22 dicembre giuliano 181 av. G. C. Tribuno del popolo: L. Villio Tappulo ( Tito Livio lib. xl. c. 44). 181.- 180. Questi consoli (Tito Livio lib. XL c. 35),