DELLA STORIA ROMANA 275 tempo alle truppe da lui comandate di marciar contro Gracco (1). Quel console sanguinario non anelava che a combattere , e consegnato clic l'u Quinto alle sue guardie, mosse contra Fulvio. Quinto Metello così distinto per le alte cariche da lui stesso esercitate, e pe’ suoi quattro figli che tutti furono consoli, Publio Lentulo , capo del senato , e molt’altri (a), si fecero dovere di seguirlo. Egli aveva numerosa infanteria c un corpo di arcieri Cretesi che tiravano addosso ai faziosi: dopo averne feriti molti, posero gli altri in disordine e gli obbligarono a prender la fuga (3). Vennero però inseguiti. Nel combattimento e nella fuga , perirono duecencinquanta uomini dal lato di Fulvio. La storia non ci dice qual perdita abbia fatto il partito contrario (4). Sappiamo soltanto che il capo del senato Publio Lentulo, riportò una considerevole ferita (5). Fulvio ricovcrossi nella bottega di un tale di sua conoscenza , e coloro che aveano ordine di cercar di lui non sapendo ben distinguere la casa in cui s’era nascosto, minacciavano di appiccar il fuoco a tutto quel quartiere. Il suo ricoveratore fattosi coscienza di tradirlo, diede altrui l’incarico di denunciarlo (6). Fulvio vedendosi scoperto si nascose in un bagno pubblico eh’ era abbandonato,- ma anche quivi lo si rinvenne , e fu poco dopo trucidato in una al figlio suo primogenita (7). Nessuno vi fu che vedesse Caio coll’armi alla mano che afflitto nel più vivo dell’ animo da tutto questo disordine , stava ritirato nel fondo del tempio della Luna (8), determinato di darsi la morte; ma ne fu impedito da’suoi due amici più fedeli , Pomponio e Publio Leto- (1) Appiano parog. 26. (2) Cicerone citato da Sigonio opera t. 1 p. 4°8* (5) Plutarco c. 47- )4) Kollin t. 9 p. io5. (5) Cicerone Filipp. Vili, 14» Appiano parag. 26. (7) Plutarco c. 47» (8) Così vien chiamato da Sesto Aurelio Vittore de virìs illustri-bus c. 65 ed era questo il vero suo nome. Plutarco, Appiano e la maggior parte dei moderni lo intitolano il tempio di Diana , 0 Artemision che nello stile dei Greci torna lo stesso.