DELLA STORIA ROMANA i65 blico, essendo nato questo principe prima della istituzione del calendario giuliano, venne dai romani applicato al giorno giuliano corrispondente, come diremo all’anno 691 (V. cotest’ anno). Ora contandosi per anni giuliani tro-vansi i no tra i giuochi secolari di quest’anno e quelli secolari di Augusto. Essi però non compongono che soli 109 anni consolari. L’ anno romano superava di molto l’anno giuliano: esso cominciò il 2 luglio giuliano dell’anno 127 av. G. C. : ed i giuochi secolari si solennizzavano pochi giorni prima della mietitura (Zosimo Ist. nov. lib. II; Claudiano in Panegyric. de 6 consul. Ilonorìì), di guisa che erano fissati ad una stagione dell’ anno non già ad un mese nè ad un giorno romano. In tal modo i giuochi secolari dati sotto i consoli di quest’ anno 628, entrati in carica il i.° gennaio romano, 2 luglio giuliano, furono celebrati sul finir del mese di luglio giuliano del l’anno 127 av. G- C. Quindi sino ai giuochi secolari -di Augusto del 737 di Roma al tempo della mietitura sulla fine di luglio giuliano, che corrisponde all’anno 17 avanti G. C., v’ebbero esattamente no anni. Ecco un nuovo esempio della giusta corrispondenza stabilita dalla nostra tavola. Se 1’ anno romano non fosse stato sconvolto e il i.° gennaio romano non fosse ricorso prima della mietitura del giuliano 127 av. G. C., non sarebbe possibile di trovare tra questi giuochi l’intervallo necessario. Per lo che i pontefici devono aver soppresse parecchie intercalazioni ; come ne abbiam già recato altro esempio all’anno 621 (V. quest’anno). Il tribuno del popolo M. Giunio Pernio propone una legge per far uscire di Roma gli stranieri ( Cicer. de offic. lib. Ili c. 11. in dir ut. c. 28; lesto alla parola respublicas). Il questore C. Gracco s’oppose a questa legge (Cicer. in Brut., Festo), ciò che prova essersi proposta al principio di questo consolato primachè Gracco partisse per la sua questura in Sardegna col console Aurelio Oreste. Il proconsole M. Aquilio corrotto dall’ oro di Mitridate, che avea dato aiuto ai romani nella guerra d’Asia gli dà in potere la gran Siria (Giustino lib. XXXVII c. 1, Orosio lib. V c. 10; Appiano Mitrid. p. 177; de Bel. cw. p. 363). Trionfo di questo proconsole sull’Asia il 3 degli idi (11) di novcm-