DELLA STORIA ROMANA 37i ventura di Turpilio. Era questi un suo amico le cui famiglie vivevano da lungo tempo annodate coi vincoli del-l’ospitalità. Turpilio esercitava allora presso l’armata le funzioni di sovrintendente agli operai. Preposto da Metel- lo alla difesa di Vacca, egli credette che astenendosi dal commettere veruna ingiustizia verso gli abitanti e col trattarli con umanità, e dolcezza, potesse cattivarsi la loro fedeltà; quando invece la loro perfidia lo avea a sua insaputa già consegnato nelle mani del nemico ed accolto nella loro città Giugurta, senza inferire però verun male a Turpilio anzi intercedendo presso quel principe per la sua vita, e la sua libertà.- Tradotto però davanti un consiglio di guerra, qual reo di fellonia, gli fu dato per uno dei giudici Mario, il quale assai male contro di lui disposto, esacerbò talmente la maggior parte degli altri che Metello si vide costretto suo malgrado in forza della pluralità dei voti di dannarlo a morte. Poco dopo riconosciutasi falsa l’accusa, tutti gli altri giudici divisero con Metello il suo vivo dolore, mentre Mario ne testificava pubblicamente la propria gioia, vantandosi essere opera di lui quella condanna ; nè vergognandosi di dir dappertutto che egli avea suscitato nell’ animo di Metello una furia vendicatrice che lo puniva per aver fatto morire il suo ospite.*D’allora in poi surse tra essi odio implacabile, e Metello con sorriso beffardo gli disse » dunque vosi lete abbandonarci, o dabben uomo, e pensate d’im-« baicarvi per Roma onde ivi brogliare il consolato, sen-» za darvi la pena di aspettare ad esser console con mio » figlio! » Questò figlio di Metello era ancora nella prima sua giovinezza (i). 1 rattanto Mario sollecitava vivamente il suo congedo che da Metello gli veniva sempre mai diferito, nè gli venne accordato se non allorché soli dodici giorni mancavano ad eleggere i nuovi consoli. In due giorni cd una notte Mario recossi per mare ad Utica ch’era a considerevole distanza dal campo. Prima d’imbarcarsi fece un sacrificio, e dicesi che 1’ indovino gli abbia protestato * • (i) Plutarco, Vita di Mario cap. 8. Noi qui adottiamo la traduzione di Ricard* benché forse inferiore a quella di Rollio.