DELLA STORIA ROMANA 'i<ìD il diritto di cittadinanza: riuscì in tutto, tranne in quest’ultimo articolo. La maggior parte dei cittadini pretesero che fosse un attentare ai loro diritti il costringerli a farne parte con uno sciame di alleati: questi dal canto loro sostenevano di non chiedere cosa meno che giusta, domandando di venir ammessi al diritto di suffragio, e di partecipare al reggimento di un impero, di cui essi aveano coi Romani compartecipato al conquisto. Finalmente prendono l’armi: Pompedio Silone, uno dei capi principali dei Marsi, si avanza verso Roma alla testa di diecimila uomini. Druso tenuto per autore di tutte queste turbolenze viene assassinato. Dee credersi ch’egli fosse incapace di nutrir prave intenzioni giacche quando mancasse ogni altra prova, sola basterebbe ad accertarsene la, sua condotta generosa tenuta verso il console Filippo, più crudele di lui nemico: egli lo fece avvertito del complotto formato dagli alleati per assassinar lui e il suo collega nel giorno delle Ferie latine. Filippo rimeritò assai male questo servigio ; e cadde in grave sospetto di aver avuto parte nell’uccisione di Druso col senatore Quinto Servilio Cepione ed il tribuno Quinto Vario. Egli rivocar fece con un decreto del senato tutte le leggi di Druso , siccome proposte a malgrado degli auspicii. Con tal mezzo rientrati 1 cavalieri nel diritto di giudicare, tradur fecero dinanzi il loro tribanale i principali del senato, sotto pretesto eh’essi favorivano la ribellione degli alleati. I più conosciuti tra que’ che rimasero impigliati in quest’ accusa sono Cotta nipote di Rutilio, Scarno capo del senato, e l’orator Marc’ Antonio. Cotta si esiliò volontariamente; Scauro colla sua fermezza ne rimosse il pericolo, e lo evitò Marc’ Antonio colla sua eloquenza. L oratore Crasso avea già cessato di vivere al principiar di siffatte turbazioni. Gli alleati delusi nelle loro speranze, si costituiscono in corpo di repubblica, eleggendo a loro capitale Cor-finio nel paese dei Pelignii, oggidì Abbruzzo citeriore. Formano un senato, eleggono due consoli e due pretori che sotto la dipendenza dei primi dovevano avere il comando delle truppe (i). (i) Armali vom. di Miictjuer p. 354 • 535.