DELLA STORIA ROMANA 381 Nella Sicilia il pretore Lucio Licinio Lucullo dopo avere in ordinata battaglia sconfitto gli schiavi rimane vinto nell’assedio di Triocalc; non più eravi alla testa Trifone che dopo la battaglia vergognosamente volse in fuga. Scorse tutto quell’ anno senza che nella Gallia si facesse più parola dei Cimbri. A quest’epoca di tranquillità può riferirsi la costruzione del canale fatto scavare da Mario col mezzo de’ suoi soldati onde servisse di nuovo sbocco al Rodano; essendosi gli antichi colmati da banchi di melma, e di sabbia che impedivano 1’ approccio dei vascelli i quali gli recavano per mare i principali approvi-gionamenti per la sua armata. Questo navilio fu chiamato Fossa Mariana, e ne rimane ancora un vestigio nel nome del villaggio di Foz. Egli mandò Siila contro i Mar'si , novello sciame di Germani, partili per quanto si crede dalle sponde della Luppia onde congiungersi coi Teutoni. Siila non usò contra essi di altre armi che di quelle dell’eloquenza, e giunse a persuaderli di abbracciare il partito Ìlei Romani. Chi sa che questa gloria novella acquistata da Siila non abbia sin d’ allora fatto scoppiare la gelosia di Mario ; egli è almeno certo eh’ essi si separarono , e che Siila subito 1’ anno dopo serviva sotto gli ordini del console Catulo che fu dato per collega a Mario nel suo quarto consolato : era cosa inaudita che si fossero accumulati senza interruzione sulla testa di un uomo solo tanti consolati. Mario per riuscire in aiTare così dilieato impiegò i maneggi ^ e gli ar-tifizii più vili. D’ accordo col tribuno Saturnino egli fece sembiante di voler ricusare una dignità cui ardentemente anelava , e la .dissimulazione fu spinta tar.t’ oltre, che Saturnino lo trattò pubblicamente da traditore della patria, e da ribelle agli ordini del popolo. La moltitudine ne rimase illusa; ma quello che determinò le persone assennate fu la sicura nuova ricevuta, la quale a 'buon diritto incusse spavento, che cioè i Cimbri, ed i Galli erano stati di fresco scacciati di Spagna dal- pretore Marcò Fulvio coadiuvato dai Celtibcri e che erano già rientrati Tom. V. a5