DELLA STORIA ROMANA 205 Di cotesti due colleglli il primo fu spedito all’ isole Raleari , abitate allora da pirati cui si recò a combattere , mentre il secondo lasciando il proconsole Sestio nella continuazione di una guerra vantaggiosa nella Gallia cisalpina, credette doversi rimanere in Roma a tener d’ occhio Gracco, pronto a destarvi delle vive dissensioni. Esse sono più interessanti per la storia, che le vittorie dei due generali in suolo straniero , ma anche di queste sarà parlato nel seguito. Si vide già con quali discorsi egli nell’ anno precedente , essendo ancora semplice tribuno designato, aveva entusiasmato Io spirito del popolo. Tosto entrato in carica, fece dimenticar esser lui stato eletto dopo altri tre , mentre non andò guari che divenne il primo per la superiorità del suo merito in confronto di tutti i suoi colleglli. Il primo saggio eh’ ei diede del suo carattere, più caldo nel soddisfare agli odii suoi personali che disposto pel pubblico bene, appari da due editti da lui pubblicati. Il primo conteneva » che ogni magistrato deposto » dal popolo non potesse più venire ammesso a veruna « carica » ; il secondo ordinava che » cjuel magistrato 5> che avesse bandito un cittadino senz’ avergli fatto il n processo nelle forme , fosse giudicato dal popolo inap-« pellabiimente «. La prima di queste leggi degradava nominatamente il tribuno Marco Ottavio (t) , quel magistrato zelante per il partito patrizio, cui Tiberio Gracco avea fatto pubblicamente destituire dal tribunato coi suffraggi del popolo , per essersi opposto alle sue leggi agrarie. Caio pretendeva che questo giovine romano , di un merito distinto , fosse un’ altra volta escluso dalle dignità superiori (i). La seconda di queste leggi cadeva direttamente su Publio Popilio Lenate , il quale mentri era console Panno 622 , aveva esiliato gli amici , o meglio i complici di Tiberio , senz’alcuna formalità legale (3), immediata- (1) Plutarco Vita di Tiberio e di Caio Gracco c. 37. (2) Catrou e Rovillè t. i3 p, 474 e 475* (5) Plutarco Vita dei Gracchi c. 37.