DELLA STORIA ROMANA 53 solato ; la prima che Quinzio vi acconsenti per timore di veder giungere a terminare la guerra uno dei consoli recentemente nominati ( T. L. 1. XXXII c. 3a) ; l’altra che gli ambasciatori di Filippo giunsero a Roma prima-chè il senato avesse elett o il generale clic si vide in quest’ anno incaricato di continuare la guerra in Macedonia (Polib. 1. XVII c. n). Intanto questa elezione fu la prima cura che si diede il senato dopo 1’ entrata in carica dei consoli ( Tito Livio c. 28 ). La negoziazione fu fatta pure non solamente nell’ inverno, ma due mesi prima eli’ esso terminasse. Tito Livio ( c. 3a e 1. XXXIII c. 1 ) dice che quando Filippo domandò l’abboccamento, Quinzio era già nel suo quartiere d’ inverno. Polibio ( 1. XVII c. 10) e Tito Livio (1. XXXII c. 36) aggiungono che gli alleati dei Romani chiamati alla conferenza tra Quinzio e Filippo opponendosi alla domanda di questo principe, il primo fece loro osservare che se la stagione era opportuna alla guerra, ogni dilazione accordata a Filippo poteva tornar nocevole , ma niente impediva di accordar a Filippo il tempo dell’ inverno per deputare a Roma come poteva , e per conseguenza si concedettero a lui due mesi di tregua. Questa fu dunque conclusa due mesi avanti la fine dell’ inverno, ed essendo essa avvenuta sul principio di questo consolato, ne viene che il i5 marzo romano, giorno del rinnovamento del consolato, accadde due mesi avanti la fine dell’inverno, e concorse col mese di gennaio giuliano, al quale lo affigge la nostra tavola. Essendo gli ambasciatori di Filippo ritornati da Roma al principio di primavera (Tito Livio 1. XXXIII c. 3), senza aver ottenuta la pace, quel re e Quinzio, nominato a proconsole per continuare la guerra, si pongono in campagna, ( ibid.) verso l’equinozio. La prima spedizione di Quinzio si fece alla volta di Tebe nella Beozia, e prima del g ovvero 10 di maggio giuliano. Aristene, nominato pretore degli Achei Panno precedente (Tito Livio 1. XXXII c. ig ) ancora fungeva questa magistratura annuale : giacchèparla, essendo tuttavia pretore delia sua repubblica, in favore di Quinzio e dei Romani dinanzi il consiglio dei Beozii ( Tito Livio 1. XX.XI1I c. 2 ). Siccome la pretura presso