106 FIUME ATTRAVERSO LA STORIA e nell’Italia per comprendere l’ardente patriottismo dei fiumani. Alcuni dei giovani, che non ebbero la fortuna di varcare la frontiera per combattere nelle file dell’esercito italiano, costituirono un comitato segreto che servì con tutti i mezzi la causa della Patria. Il comitato aveva dei sotto-comitati in tutte le associazioni e in tutte le classi. Uomini, donne, fanciulli parteciparono a un vasto movimento di propaganda e di agitazione. Si trattava di tener informata la città degli avvenimenti che interessavano lo terre irredente, particolarmente Fiume; e a questo scopo si diffondevano giorno per giorno le notizie della guerra per contrapporle a quelle falsate dal governo austro-ungarico. Negli anni di guerra Fiume rimase immobile, isolata, avversa a quanto avveniva intorno a lei; Fiume visse estranea alla guerra che l’Austria-Ungheria combatteva. Il suo sguardo andava oltre l’Adriatico, il suo pensiero era rivolto all’Italia; e questa è la giusta misura del suo sentimento. L’opera del comitato segreto fu veramente feconda: la città non aveva più che un’anima sola, un palpito solo: l’Italia. Il comitato costituì il primo nucleo della resistenza dei fiumani contro l’invasione dei croati; alcuni del comitato furono i primi a recare in Italia la notizia del nostro plebiscito; i migliori del comitato furono i primi a gettare le basi dell’opera redentrice del Consiglio Nazionale (!)• 1) La vendita, che durante la guerra spacciava quel tal carbone, era formata dai fiumani Annibaie Blau, Isidoro Garofolo, John Sti-glich, Stanislao Stiglich, Iginio Sucich, don Maria Luigi Torcoletti, E. Susmel.