2 FIUME ATTRAVERSO LA STOBIA bianche e ridenti tra cielo e mare. Più a ponente, a mezza costa del monte Maggiore, Apriano. Nell’estremo angolo del Quarnero, Preluca; in alto, sul monte, Castua. Sulla strada che scende a Fiume, Cantrida. Il porto è formato di tre bacini. Il bacino principale, che è l’anima del movimento, è difeso dalla lunghissima diga Cagni. In esso si avanzano, come braccia protese in atto amichevole, quasi a invitare i naviganti, cinque moli. Il bacino orientale è destinato al caricamento del legname che giunge qui dalle foreste della Croazia. Nell’interno si apre il canale della Fiumara, che è ancoraggio riservato ai navigli. Nel bacino occidentale approdano i vapori che recano qui la nafta. Fiume ed il suo territorio hanno costituito sempre un corpo separato, uno stato a parte, non aggregato mai a nessuna provincia. Questo piccolo stato autonomo ha da secoli i confini nettamente segnati. La città ed il territorio presentano la forma di un triangolo che s’incunea tra lTstria e la Croazia. Nel territorio fiumano sorgono i sottocomuni di Cosala, Drenova e Piasse. La sua superficie è di 21 chq. La città guarda sul porto. Parte giace sul lido, parte s’arrampica sulle colline che le fanno corona. Ma il nucleo della città è al mare, mentre i suoi nuovi quartieri, appena abbozzati, biancheggiano tra il verde dei colli. Il suo carattere architettonico è tutto nella città vecchia. Quel labirinto di viottoli tortuosi e stretti, serpeggianti tra un agglomeramento di case piccole e vecchie; quello sporgere di balconi, di aggetti e di