COMPENDIO CRONOLOGICO militare ( Cicer. in somn. Scip. ) fece prodiga di valore ( Epitorn. di Tito Livio 1. XLIX; Appiano p. 58: Orosio 1. IV c. 22 ). Catone profuse in Roma molti encomii a questo giovine romano (Appiano p. 6o ; Epitorn. di Tito Livio). Viriathe si pone alla testa di dieci mila spagnuoli scappati all’ eccidio di Galba (Y. l’anno (it>3), e batte il pretore C. Vetilio , ch’era stato inviato per infrenarli (Appiano de bell, ifisp. p. 290 ; Diodoro di Sicilia lib. XXXII c. 5; Orosio 1. V c. /¡i Epitorn. di Tito Livio 1. LII). Accusa di Serv. Sulpizio Galba fatta dal tribuno del popolo L. Scribonio Libone. Catone parla contro Galba , ma questi nondimeno riesce di cattivarsi il popolo e vien rimandato assolto. (Ciccr. in Brut. c. 23, e de orat. 1. 1 c. 53 : Val. Mass. 1. Vili c. n n. r, Epit. di Tito Livio 1. XL1X; Aulo Geli. 1. XIII c. 23). Morte di Catone sotto questi consoli ( Vclleio 1. I c. i3). Legge proposta sotto di essi dal tribuno del popolo L. Cal-purnio Pisone contro il delitto di concussione, (Ciccr. in Brut. c. 27-, Verriti. I. IV c. 25; de off'. 1. Il c. 21). Andrisco che spacciavasi per figlio di Perseo c si faceva chiamare per Filippo , eccita turbolenze nella Macedonia e nella Tracia {Epit. di T. Livio 1. XLIX ). Consoli: Sp. Postumio Albino Magno, L. Calpurnio Pisone Cesonio , entrano in carica il 1gennaio romano 606 , 28 dicembre giuliano 149 av. G. C. 149- - 14^- Second’anno della 3.a guerra punica. La prosecuzione di una guerra giudicata dal gran pontefice pericolosa alla religione ed ai costumi, non che la funesta morte di M. Claudio Marcello pontefice ( V. gii anni 588 , 599 e 602 ) , il quale partendo per P ambasciata verso Massinissa , fece naufragio al principio di questo anno consolare ( Epitorn. di Tito Livio 1. L; Cicerone in Vatin. c. 19 ed Asconio), persuasero ai pontefici di sopprimere 1’ intercalazione. Massinissa era di già morto all’arrivo degli ambasciatori (Appiano Pun. p. (>3).. Dopo la morte di questo monarca, Scipione condusse suo figlio Gulussa con truppe in soccorso ai Romani, e determinò Imilcone Famea a passare al loro servigio ( Ap-