3*4 COMPENDIO CRONOLOGICO to, la cui sconfitta trasse seco un tale conquisto, era già un potente sovrano. Posidonio da noi citato, dice a ragione che i Romani conquisero la sua possanza; ma il traduttore di Ateneo a cui dobbiamo questo passo, ebbe torto a conchiudere eh’essi lo uccisero, essendo ciò contrario al testo del suo autore e alla verità della storia (i ). I Romani riguardarono per così importante cosiffatta vittoria, che incider fecero sul marmo il trionfo di Domi-zio, in un frammento dei Fasti trionfali eh1 è sino a noi pervenuto, e cui Pighi fece disegnare ne’ suoi annali (2). Questo frammento ci è pur dato da Gruter nella curiosa sua cojlezione. Mario s’ inorgoglì a ragione di una vittoria, alla quale egli aveva contribuito in tanta parte. Ricomparve perciò sulla scena in quest’ anno con maggiore successo del precedente (3) ed ottenne di farsi nominar tribuno del popolo mercè il favore e la protezione di Cecilio Metello, alla cui famiglia il suo amore trasmettevasi come in eredità di padre in figlio; e già il favore si rendeva necessario in una repubblica divenuta troppo potente e troppo numerosa onde i cittadini potessero giudicarsi gli uni gli altri da sè medesimi. 635. Di Roma 120-119 avanti la nostr’era. Consoli: Lucio Cecilio Metello Calvo , figlio di Lucio, nipote di Quinto (4), Lucio Aurelio Cotta. Ti'ibuni:. Caio Mario ecc. Pretori: Quinto Fabio Massimo Eburno ecc. (j) virò Po/xaiuv xeeTai(e