DELLA SIGI!!A ROMANA 401 ti a vista del nemico che insultavalo impunemente. A Pompedio Silone, uno dei consoli dei Marsi, venuto a provocarlo col gridare ad alta voce s Mario , se sei così » gran capitano, vieni a combatterci » questi rispose » » se sei così gran capitano, obbligami a combattere » La fortuna gli rubò la sola occasione che avrebbe potuto avere di segnalarsi. Mentre egli avea già posti in rotta i Marsi eh’erano venuti ad attaccarlo nel suo campo, sopravvenne Siila, il quale piombando sui fuggitivi, ta-gliolli a pezzi, e raccolse quasi che intero i’ onore di questa giornata, Mario allora si ritrasse sotto pretesto di salute. Il console Giulio riporta nel paese dei Sanniti memorabile vittoria: essa fu preceduta e susseguita da gravi perdite, e i magistrati non ripigliarono in Roma i distintivi e. gli ornamenti della loro dignità se non dopo che Gneo Pompeo, il quale comandava nel Piceno, ebbe conseguita una nuova vittoria: essi li aveano deposti alla nuova della sconfitta e della morte di Rutilio , siccome solca farsi nelle maggiori calamità pubbliche. E in vero, quale disgrazia per Roma se gli alleati avessero continuato ad avere la superiorità ? Tante nazioni soggette al suo dominio avrebbero senza dubbio approfittato dell’ occasione per iscuoterne il giogo; ed essa in breve tempo si sarebbe trovata in quello stesso stato in cui era quando imprese il conquisto d’Italia. Fu accordato il diritto di cittadinanza agli alleati rimasti fedeli. Quest’ era un mezzo eccellente di rattenerli in dovere, e di richiamarvi gli altri. Perchè mai non si era eia ciò cominciato? Sertorio che allora non aveva verun comando in questa guerra non lasciò di acquistarsi molto onore. Egli era questore nella Gallia cisalpina : tosto eh’ ebbe adempiuti i doveri del suo posto, fu dal suo coraggio trasci^ nato in mezzo alle battaglie. Riportò una ferita che lo privò di un occhio, del qual accidente lungi di querelarsi , se ne congratulò seco stesso come di un segnalato favore » Io porterò mai sempre, diss’ egli, una marca