DELLA STORIA ROMANA _ a«7 cittadini amici della pace dimestica, c ricorrendo all’armi non avea che troppo giustifrcate le misure prese contro di essa. Il senato e le ordinarie magistrature , ricuperata la loro autorità , repristinarono la quiete, c al disordine succedette l’armonia più perfetta. I diversi punti di legislazione vennero discussi in senato (i) nè più si proposero al popolo senza il consenso dei senatori. Il potere legislativo veniva esercitato dalle centurie , il veto era riserbato maisempre ai tribuni , i quali ovviavano agli abusi dell’ autorità esecutiva senza ritardare le operazioni del governo nè concedere soverchia influenza al popolo. Dallo stesso poter giudiziario attendevansi effetti felici e speravasi che i cavalieri i quali n’ erano rivestiti manterrebbero 1’ equilibrio tra i patrizii e i plebei. Il partito aristocratico , malgrado 1’ ascendente che andava ad acquistare, non si accinse per .altro ad annullare le leggi di Gracco ; e si limitò a punire coloro clic aveano preso parte nell’ ultima Sedizione, ed a restituire i beni, ed il grado loro a que’ nobili stati oppressi dalla fazione popolare (2). Ma esso non dimenticò nullameno i propri interessi. Poco dopo che gli fu restituito il potere, fu promulgata una legge che autorizzava i proprtetarii delle terre a vendere iì di più della quantità stabilita dalla legge agraria; vendita •¿li’era stata proibita da Una formale disposizione di quel plebiscito di cui Tiberio' Gracco era stato il provocatore. Dopo aver venduto questo di più, i ricchi comperarono di bel nuovo la parte dei poveri, o ne gli spogliarono pet violenza sotto varii pretesti, sicché per opera di cosiffatti sutterfuggii peggiorò la condizione dei bisognosi (3). In quest’anno il sole si mostrò cinto di una spezie di fascia (4), fenomeno forse prodotto da soverchio calore. Infatti, l’anno del consolato di Opimio fu unico in quanto ai vini, i quali, di qualunque spezie, giunsero al grafi) Ferguson t. 2 p. i65. (2) Idem p. 166. (3) Appiano 1. I c. 4 parag* 27. (4) Plinio II , 29. V. la Fisica di Biot t. 5 p. 471 e scg.