34» DELLA STORIA ROMANA va nascondersi nell’abituro di un povero schiavo ove al' primo romore inscio delle località egli era andato tutto tremante a ricoverarsi, ed ove i Numidi giusta gli ordini ricevuti gli mozzarono il capo, recandolo a Giugurta (1). La nuova di un tale avvenimento si diffuse ben presto per tutta l’Africa: Aderbale, e tutta l’antica corte di Micipsa fu colta d’orrore: i Numidi pareggiano , e il maggior numero si dichiara per Aderbale, mentre i più valorosi stanno per Giugurta. Questi fa lega- di quante più truppe gli riesce di raccogliere, le citta si sottomettono loro buon, o malgrado ; egli non proponcvasi niente meno che di regimare sull’ intiera Numidia. Benché Aderbale spedito avesse a Roma deputati onde avvertire il senato dell’uccisione di suo fratello e della situazione in cui trovavasi, non ommise però di apparecchiarsi alla guerra, contando sulla superiorità del numero; ma quando si venne alla pugna egli fu vinto ed astretto* a ricoverare nella provincia romana, donde passò pure a Roma. Come Giugurta, eseguiti i propri disegni, e divenuto possessore dell’ intera Nmnidia si pose a sangue freddo a riflettere sul suo delitto, s’impossessò di lui il timore dei Romani: sicché non trovò altro spediente contro la loro indegnazione che sui propri tesori, e nella cupidigia dei nobili: dopo qualche giorno partir fece per Roma deputati con grosse somme d’ oro e d’ argento, ingiungendo loro addirizzarsi prima ai suoi vecchi amici^ guadagnandoli con largizioni; poi di acquistarne di nuovi onde espiare quali fossero giudicati suscettibili di lasciarsi corrompere, non trascurando però veruno, chiunque egli fosse. Quando gli ambasciatori giunsero a Roma, eseguirono le loro istruzioni, e distribuirono magnifici presenti agli amici del loro padrone, e a tutti coloro che godevano di qualche influenza nel senato : i loro successi corrisposero all'espettazione di chi gli aveva inviati, e diedero a conoscere che in Roma tutto era venale. Nacque così subita rivoluzione, che Giugurta di cui non parlavasi che con indegnazione, conobbe di aversi acquistato incontanente il favore e 1’allctto dei nobili. Vinti parte dall’oro, par- (i) Guerca di Giugurta in Sallustio c. 12.