i34 COMPENDIO CRONOLOGICO nuando i Lusitani nelle loro invasioni, li sconfìsse interamente ( Appiano p. 286 e 287-, Eutropio 1. IV c. g). Ambasceria dei Romani a Cartagine: n’era capo Catone. Gli ambasciatori in apparenza doveano essere semplici mediatori e componitori tra i Cartaginesi e il re Massi-nissa , di’ era di contraria sentenza in proposito di un territorio molto esteso che venia reclamato da ciascuna di tali potenze ; ma pel fatto le loro istruzioni scerete portavano di espiare lo stato e le forze di quella repubblica (E/litom. di Tito Livio lib. XLVII; Polibio c. 118} Appiano in Puh. p. 37; Plutarco Fila di Catone p. 352 ). Consoli: M. Claudio Marcello III, L. Valerio Fiacco, che muore nel consolato, entrano in carica il i.° gennaio romano 602, 16 gennaio giuliano i52 av. G. C. i52. - 151. Perchè il console M. Claudio Marcello era pontefice (V. gli anni 588, 5gg) , i pontefici di lui colleglli 11011 abbreviarono il suo consolato , ed apposero 1’ intercalazione al mese di febbraio di quest’ anno. Massinissa cedette ai Cartaginesi il territorio controverso e il senato di Cartagine acconsentì alla pace. In questo mentre Gis-gone figlio di Amilcare, concitò colle sue aringhe il popolo a sollevarsi. Tutti i partigiani di Massinissa furono esiliati in perpetuo colla formalità del giuratamento. Gli ambasciatori romani costretti di ritirarsi prontamente in Cartagine, riferiscono alla loro tornata in Roma clic questa repubblica laceva de’grandi apprestamenti terrestri e marittimi ( E pitoni. di Tito Livio 1. XLVli e XLVIII : Appiano in Puh. p. 37 e 38 ). Catone consigliava per la guerra, mentre Scipione Nasica temeva che la distruzione di Cartagine, rivale di Roma, non corrompesse la disciplina e i costumi (Appiano p. 38: Floro 1. II c. i5; Diod. apud Palcs. p. 382; Plinio 1. XV c. 12} Plutarco Vita di Catone pag. 352 ). Il senato intento alla guerra di Spagna attendeva di poter concentrare maggiori forze contra Cartagine (Appiano). 11 console Claudio Marcello} successore di Q. Fulvio nella guerra dei Celtiberi, s’impadronì di una loro piazza, accordando il perdono ai ribelli. Quest’ atto di clemenza del vincitore , li determinò a chic-