X PREFAZIONE sto libro. Così venne alla luce, sul finire del 1917 a Fiume questo disegno storico che oggi si pubblica nel Regno. Nacque affermando la nostra origine romana, la purissima italianità del nostro municipio, ripetendo la « venezianità » della nostra terra in quel Quarnaro che Dante segnò come il termine sacro d’Italia. Più che storia, era difesa del nostro diritto, voce dell’anima nostra che, soffocata dalla prepotenza straniera, mandava qualche fievole eco : eco tutta romana, suono tutto italiano che, in mezzo a tante orribili favelle e malgrado il violento fragore delle armi, chiamava nella bellezza del nostro idioma la Patria. E non era stato invano. Il patto di Londra venuto per puro caso a nostra conosenza, mediante uno sdruscito Corriere della Sera del 14 febbraio 1918, confermò il nostro primo timore; e l’affermazione del nostro diritto, se non toglieva, certo attenuava la minaccia, correggendo l’errore del trattato di Londra. Non dirò la costernazione che provammo alla lettura di quel patto ; ma il trattato di Londra ebbe d’altronde il merito di rafforzare la coscienza nazionale di quei fiumani che affratellati nel « comitato segreto » seguivano le vicende politiche della guerra ed aspettavano con ansia il momento di agire per la salvezza di Fiume. Quelli della vendita fiumana furono i primi a recare in Italia la notizia del nostro plebiscito del 3o ottobre 1918 e furono tra i primi a formare il nucleo del Consiglio Nazio-