DELLA STORIA ROMANA i5g ferire a Cerere i sagiifizii espiatorii (Cicer. Ferrili. 4 c. 491 5o ). Trionfo del proconsole P. Cornelio Scipione Africano Emiliano sui Numautini (Cicer. in sommo Scip.-, Appiano de bell, llisp. p. 311 ; Plin. 1. XXXIII c. ii) secondo 1’abbreviatole di Tito Livio (I. LIX ) ed Eutropio (1. IV c. 19) l’anno i4-° dopo la distruzione di Cartagine dell’ anno 608, e per conseguenza in questo anno 622. Trionfo del proconsole D. Giunio Bruto Gai-laico sui Lusitani c que’di Gallizia (Eutrop. 1. IV c. 19; Plutar. Vita di Tib. Gracco pag. 334). Morte del gran pontefice P. Cornelio Scipione Nasica a Pergamo (Cicer. prò Flacc. c. 3i; Val. Mass. lib. V c. 3 n. 2; Plutar. Vita di T. Gracco p. 834). P* Licinio Crasso Mudano gli succede nel gran pontificato (Vedi l’anno seguente). Consoli: P. Licinio Crasso Muciano, L. Valer. Fiacco, entrano in carica il i.° gennaio romano 623, 3o luglio giuliano i32 av. G. C. Tribuni del popolo: C. Papirio Carbone (Epit. di Tito Livio I. LIX; Val. Mass. 1. VI cap. 2 n. 3; Cicer. de Leg. 1. III. c. 9). i32.-i3i. Perché P. Licinio Crasso, uno dei consoli, era grande pontefice (Vedi l’anno precedente) e l’altro L. Val. Fiacco era già sacerdote di Marte (Vedi qui sotto), nè la lesione che anche in quest’anno recò il popolo ai diritti sacri, nè la nomina da esso lui fatta di un cittadino sedizióso per occupare il posto di tribuno, distolsero i pontefici dal prolungare coll’ intercalazione l anno consolare. Licinio avendo vietato al suo collega, di accettare il comando dell’ armata nell’Asia, perche allontanato lo avrebbe dai sagrifizii e dal culto, venne dal popolo ordinato a Valerio di ubbidire al gran pontefice. Per altro due tribù eh’erano ligie alle massime del diritto sacro ricusarono a Licinio il comando di quella guerra a cui egli agognava, e nominarono in sua vece Scipione l’Africano; ma le altre tribù contravcnen-do apertamente a que’canoni, cui il senato stesso avea cominciato ad alterare (Vedi l’anno precedente), lo no-