352 COMPENDIO CRONOLOGICO nostra. Quelli di Sigonio sono come il solito in addietro di un anno, quanto a quello di Roma cui notano pel 63y. Abbiain già parlato di Quinto Fabio Massimo Ebur-no, come pretore, sotto l’anno 635. Egli ottenne la pluralità de’sufl'raggi al Campo di Marte, preferentemente ad Emilio Scauro, di lui competitore. Fabio ebbe d’uopo di tutto il favore del popolo, per rimaner superiore a petto di un senatore di cgual merito.e di pari riputazione (i). In quest’ anno Metello, console dell anno precedente, trionfò dei Dalmati (2). Eutropio (3) vuole che ciò avvenisse l’anno avanti col suo collega Muzio Scevola,ma Appiano non ascrive questa vittoria, se pur una ne avvenne, se non a Metello, il cui soprannome di Dalmatico attcsta esser lui stato solo. Narra Pediano (4) eh’ egli eresse un tempio a Castore, colle spoglie da lui tolte ai Dalmati, e il suo trionfo vien pur riferito da Plinio (5) 63c) di Roma, ii6-ii5 avanti l’era nostra. Consoli: Marco Emilio Scauro , Marco Cecilio Metello, figlio e nipote di Quinto. Censori: Lucio Cecilio Metello, figlio di Lucio e nipote di Quinto; Gneo Domizio Enobarbo, figlio e nipote di Gneo. Pretori: Publio Decio Mure , Caio Cecilio Metello Caprario ec. (Pighio T. Ili p. 97 colloca due anni avanti la pretura di Caprario ma noi preferiamo l’autorità di Plinio). Questi censori celebrarono il 6a.° Lustro (6) : essi sono nominati da Cassiodoro in un ai due consoli che lo sono (1) Cicerone Oratìo prò Murena. Vedi la .Memor. lidi' Accail. delle Inserii, t. p. 238. (2) Caroli Sigonii opera ». i p. 26. (5) T,ib. IV. (4) In Verrin. (5) Caroli Sigonii opera t, 1 p. 412. (6) Caroli Sigarài opera , Mediolani 17.Ì2 t. 1. p. 26