3o4 COMPENDIO CRONOLOGICO erigere delle statue che venuero esposte pubblicamente , consacrò i luoghi ov’ erano periti^ e si recò ad offrirvi le primizie di ogni stagione. Un gran numero vi celebrava ciascun giorno dei sacrifizi), ed adempieva agli stessi doveri religiosi come praticava nei templi. Cornelia, lor madrc, sopportò la propria sciagura con molto coraggio e grandezza d’animo: parlando dei sacri edifizii eretti sui luoghi ov’erano stati uccisi i figli, diss’ ella: » Essi » hanno la tomba che si son meritata ». Visse il resto de’ suoi giorni nella sua casa di campagna presso il monte Miseno senza nulla cangiare nella sua maniera ordinaria di vivere. Siccome essa avea gran numero di amici e la sua tavola stava aperta pei forastieri, così avea sempre in sua società molti Greci e letterati^ i re stessi le inviavano, e ricevevano da essa presenti. Quelli ch’ella ammetteva nella sua casa ammiravano nel sentirla a raccontare la vita e le azioni di Scipione l’Africano, di lei padre , ma rimanevano poi stupefatti, lorchè senza dar a vedere verun risentimento, senza versare una lagrima, ella richiamava tutto ciò che avean fatto isuoi due figli, quanto essi aveano sofferto, quasr ella parlasse di alcuni antichi che le fossero stati stranieri. Molti di quelli che la udivano, credevano che l’età le avesse indebolito lo spirito, o che l’acerbità de’suoi mali le ne avesse tolto il sentimento:, ma erano essi piuttosto a tacciarsi di dissennati per non conoscere (pianto un naturale felice ed una buona educazione somministrino mezzi all’u-manità per vincere le proprie sventure e per ignorare che se lavirtù avventurosa viene sovente sopraffatta dalla sorte, essa non perde però nell’ avversità il coraggio di sopportare le proprie sciagure (i). Questa verità è confermata da una lunga esperienza. La prosperità, disse un antico, affatica l’anima del saggio, mentre l’avversità l’assoda coi colpi stessi con cui la percuote (2). Siccome eleggevansi dei censori ad ogni quinquennio, ne deve essere stato nominato qualcuno anche in quest’anno, e rinnovato il Lustro. Ma non facendo parola gli (ì).Plutaico Vita ile*Gracchi c. 5» tradotto da Picard (2/ Nola di Kicard su questo passo t. 11 p» 502 della sua t radiizione.