XV. IL CONSIGLIO — I GIUDICI E GLI ALTRI UFFICIALI DEL COMUNE - IL CAPITANO — OBBLIGHI E PRIVILEGI — LA POPOLAZIONE E LE CONFRATERNITE —- COMMERCIO ED INDUSTRIA — CONCLUSIONE. Come vediamo, a quel tempo, nel quattrocento, la città nostra — dopo qualche piccola interruzione — manteneva ancora sempre il carattere di municipio romano. La vita cittadina si manifestava nel consiglio, formato di cittadini autorevoli e ricchi. Il consiglio si divideva in maggiore (di 50 membri), e minore (di 25 membri) e adottava le leggi, eleggeva la magistratura, aveva la suprema vigilanza sull’amministrazione, sull'annona, sull’igiene, sull’edilizia, sull’armamento e sulla difesa; la quale era affidata al satnico o soldato del comune, che a capo di alcuni militi doveva essere sempre in sull’armi per custodire il castello, le mura, le torri e le porte della città. Erano esecutori dei conchiusi del consiglio i due giudici rettori; altri magistrati importanti erano il cancelliere, il centurione, i capi-