366 COMPENDIO CRONOLOGICO gli seppero grado della fermezza del sufl carattere, della sua costanza infaticabile nei travagli e del modo suo di vivere affatto popolare. Dicesi aver lui congiunta alla tem- Eeranza di cui faceva professione una pazienza irremovi-ile nel dolore, e si riporta in * ' " ci, e spiacendogli oltremodo la defformità che gli producevano, si fè venire un cerusico acciò gliele vuotasse, presentandogliene una senza attendere che gli venisse fasciata^ e comportò gli acuti dolori delle incisioni, senza fare alcun movimento, senza gettare un sospiro, con volto immoto «ed in profondo silenzio. Allor quando poi l’operatore volea passare all’altra gamba ricusò di dargliela dicendo » vedo bene che la guarigione non compensa il » dolore che mi cagiona » (i). Quelli che antecipano di alcuni anni la pretura di Mario sembrano ammettere un intervallo troppo lungo secondo il testo di Plutarco tra la sua pretura ed il suo consolato, appoggiati a Cicerone (2) il quale dice che Mario era nell’ anno settimo della sua pretura lorchè chiese il consolato. Giugurta la assassinare in Roma Massiva principe Numida che erasi dichiarato a favtor di Aderbale, e pretendeva alla corona come figlio naturale di Gulussa, uno dei figli di Massinissa. Indi prende la fuga e si ritira in Numidia. Lo insegue il console Albino che ritorna senza aver nulla ottenuto nè per la via dell’ armi, nè per quella delle negoziazioni. Venne però convinto di connivenza con Giugurta e per tal ragione condannato all’esilio insieme con Calpurnio Pisone, e Lucio Opimio persecutore dei Gracchi ed uccisore di Caio Gracco, non che con Caio Porzio Catone che si trovò impigliato in quest’ affare senza che sappiasi il come , e con Caio Galba del collegio dei pontefici, il primo di questo ordine che si fosse veduto condannato criminalmente. Roma avea posto alla testa dei commissarii per la compilazione del processo di questi accusati Emilio. Scauro che apparentemente o era innocente 0 il più scellerato di tutti quelli da lui quale ei si sottopose. Affetto (1) Plutarco Vita di Mario cap. 6. (2) De ojjìciis I. 3.